Arte e cultura a Sutri con l’inaugurazione del Museo di Palazzo Doebbing

Il Festival d’autunno di Sutri inaugura la riapertura del Museo di Palazzo Doebbing

Riapertura del Museo di Palazzo Doebbing

Il museo deve il suo nome a Monsignor Joseph Bernardo Doebbing che nel 1900 fu eletto vescovo di Nepi e di Sutri. Uomo di fede e di grande cultura, Doebbing restaurò per primo il palazzo vescovile di Sutri e promosse importanti opere per l’educazione del clero e di tutto il popolo.

Ora il Museo, dopo il restauro, è pronto a riaprire i battenti e ad ospitare le nove prime mostre, che saranno aperte dal 15 settembre 2018 al 13 gennaio 2019 in occasione del Festival d’autunno. La decima inaugurerà il 15 dicembre.
“Così si inaugura il nuovo museo, nel palazzo ripristinato agli inizi del secolo scorso da un vescovo tedesco illuminato, Giuseppe Bernardo Doebbing, e oggi restaurato e restituito al pubblico godimento, in una perfetta armonia fra Regione, Curia, e Amministrazione comunale.” Così ha dichiarato il sindaco Vittorio Sgarbi: “In queste stanze, restaurate con sensibile attenzione e sobrio gusto, saranno accolti, con alcuni capolavori della Tuscia, dipinti di grandi maestri, in armonia con i luoghi”, “ampio spazio anche all’arte contemporanea con la presentazione di una proposta di respiro internazionale”.

Museo di Palazzo Doebbing (beweb.chiesacattolica.it)

Il sindaco con la riapertura del Museo vuole così dare il via ad una serie di iniziative volte a promuovere una rinascita culturale, artistica ed economica della Tuscia, grazie al suo inestimabile patrimonio.
Il Festival d’autunno, oltre all’apertura del museo, include anche l’iniziativa Le Strade e la Storia, con l’intitolazione di molte strade a personaggi di spicco del mondo artistico, tra cui: Enzo Tortora, Giorgio Almirante, Cesare Pavese, Leonardo Sciascia, Paolo Borsellino, Umberto Eco, Lodovico Ariosto, Pierpaolo Pasolini.

L’autorevolezza e la originalità delle proposte dal sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi ha attratto sostenitori istituzionali come la Fondazione Cultura e Arte, emanazione della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele. La gestione degli spazi museali è stata affidata con bando pubblico a Sistema Museo

Il 15 settembre alle ore 17:00 apertura ufficiale al pubblico del Museo.

Le 10 mostre al Museo di Palazzo Doebbing

1. La bellezza di Dio – Dipinti e oggetti d’arte dal XIV al XVII secolo nella Tuscia
La mostra presenta una preziosa selezione di dipinti, sculture, oggetti d’arte provenienti dal territorio della Diocesi di Civita Castellana. In tutto 34 opere che documentano l’importanza del patrimonio di arte sacra, proveniente dalle principali località della Tuscia. (a cura di Luisa Caporossi e Isabella Del Frate, con la supervisione di Vittorio Sgarbi)

2. Giuseppe Pelizza da Volpedo. Idillio verde
 “Giuseppe Pellizza da Volpedo è conosciuto universalmente per il suo Quarto stato che inaugura il secolo XX, ed è forse il primo dipinto di soggetto civile della nostra tradizione pittorica, icona delle lotte proletarie di tutto il Novecento.” Vittorio Sgarbi. L’opera verrà concessa in prestito dal Museo Civico di Ascoli. (con la supervisione di Vittorio Sgarbi)

3. Wilhelm von Gloeden – Roberto Ferri
La mostra pone in dialogo i due artisti nudisti Wilhelm von Gloeden e Roberto Ferri, orientati prevalentemente al nudo maschile, in relazione all’ispirazione del mondo classico. (a cura di Gabriele Accornero, con la supervisione di Vittorio Sgarbi)

4. Giovanni Iudice. Il nuovo Quarto Stato: migranti
Il Quarto Stato oggi: migranti, di Giovanni Iudice si colloca perfettamente nello spaccato storico che stiamo vivendo che si divide tra accoglienza e respingimento. “Con le sue opere riesce a trasmetterci la vera Sicilia, non solo la bellezza del suo mare e la sua luce intensa ma la descrive anche attraverso i suoi drammi, come quello dei migranti.” Giuseppe Ianaccone (a cura di Giuseppe Ianaccone, con la supervisione di Vittorio Sgarbi)

5. Luciano e Ivan Zanoni. Animali e Piante Immortali
Sulle terrazze e nel giardino, ci saranno troveremo Animali e piante immortali, opere create dagli artisti padre e figlio Luciano e Ivan Zanoni. Saranno esposte Ulivo, Pero, Vite di Luciano Zanoni e Delfini, Coccodrillo, Elefante, Canneto di Ivan Zanoni.

6. Matteo Basilé. ICONE
Scrive di lui Vittorio Sgarbi: “Basilé è un artista elegante. Per lui la fotografia è lo strumento inevitabile per esprimere un’idea d’arte che non sia rielaborazione del già elaborato e del già visto. I suoi maestri sono Edward Weston e Robert Mapplethorpe, esteti fino allo sfinimento. Basilé usa il digitale come un pittore i colori. E le sue immagini appaiono corrette e rigorosamente realistiche, mentre sono intimamente surreali.” (con la supervisione di Vittorio Sgarbi)

7. To the Wonder 15 settembre – 14 novembre 2018
La mostra dell’artista russa EVA propone video e fotografie digitale, mezzi attraverso cui l’artista esplora la natura umana del nostro tempo. (a cura di Gianluca Marziani, con la supervisione di Vittorio Sgarbi)

8. Italo Mus. Sotto il cielo
“Italo Mus integra nella sua espressione artistica molteplici radici, una solida preparazione tecnica accademica, l’amore e la conoscenza delle Alpi e dell’Alpinità in particolare valdostana, il senso della tradizione, una profonda familiarità con gli antichi mestieri, una grande attenzione al paesaggio. In mostra pezzi di grande pregio: Melanzana, Sabotier, Cena di Emmaus, Visione preistorica, Il riposo del minatore, Paesaggio, in dialogo con l’Idillio verde di Pellizza da Volpedo, in una sinfonia di colori e forme e tensioni di luci e ombre”. Gabriele Accornero (a cura di Gabriele Accornero, con la supervisione di Vittorio Sgarbi)

9. Luigi Serafini. Altalena Etrusca
Monumento a Sutri
“L’Altalena Etrusca (Etruscum Oscillum) è la ricostruzione di un ritrovamento archeologico finora mai effettuato, ma che si basa su una considerazione che gli Etruschi furono un popolo religioso e ludico al tempo stesso”. Luigi Serafini. (con la supervisione di Vittorio Sgarbi)

10. Tiziano, Estasi di San Francesco
Dal museo di Ascoli Piceno il 15 dicembre, arriverà la tela con San Francesco riceve le stigmate di Tiziano. Il dipinto di Ascoli appartiene alla fase estrema dell’arte di Tiziano.(con la supervisione di Vittorio Sgarbi)

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