Esce il 19 gennaio l’ultimo singolo di 1989, all’anagrafe Corrado Carnevale, rapper vincente della categoria Urban nell’ultima edizione di LAZIOSound, il programma della Regione Lazio che supporta e sviluppa il sistema musicale locale: si chiama “Canzone per me” ed è un brano allegro, ispirato a “I” di Kendrik Lamar, accompagnato da un videoclip altrettanto allegro e divertente girato interamente in piano sequenza.
Abbiamo chiesto a Corrado di parlarci un po’ del brano, del suo percorso artistico e dei progetti per il futuro.
Di questo brano amo il mood allegro e positivo, ho scelto questo bit fra quelli che mi hanno proposto i produttori Squarta e Gabbo perchè volevo scrivere una canzone allegra. In novembre è uscito il mio album (Gente che odia la gente per Time 2 Rap Records n.d.r) che tratta temi molto importanti, dove c’è molta rabbia e polemiche: volevo quindi lanciare un singolo più easy listening.
Il brano si chiama Canzone per me perchè parlo di una sorta di riconciliazione con sé stessi e può essere facilmente fatto proprio dall’ascoltatore. Mi piace rivolgermi un po’ a tutti, anche a un ragazzino di oggi, cercando di usare il mio linguaggio.
E’ stata un’ottima esperienza: io sono sempre stato diffidente verso i contest, ma stavolta devo dire che, al di là del risultato che ho ottenuto, l’organizzazione è stata impeccabile, l’erogazione dei premi è stata lineare e giusta, è stata veramente un’ottima esperienza. Ho scelto di iscrivermi perchè tra i premi c’era la possibilità di partecipare allo Sziget Festival, ma ho avuto anche l’occasione di esibirmi tante altre volte quest’estate e infine con la vittoria l’incisione del singolo. Per me è stata quindi un’esperienza del tutto positiva.
Ascoltavo tanto rap al liceo ma anche molto cantautorato italiano, in anni recenti ascolto un po’ di tutto e meno rap. Per questo pezzo imi sono ispirato molto a Kendrik Lamar e al suo pezzo “I”. L’artista però che mi ha più ispirato a livello di ideali e poetica è però Giorgio Gaber.
Se potessi duettare con un’artista a mia scelta, Tom Waits, che amo per la sua libertà anche se facciamo due generi completamenti diversi.
I registi del video sono Soul film production, vengono da una grande esperienza di videoclip ma anche documentari (ultimamente hanno realizzato il doc sull’arrampicata Alè, con Erri De Luca fra gli ospiti). Anche con loro avevo già collaborato e mi trovo molto bene. Il video è stato girato a casa mia, che si prestava molto per la mia idea di un piano sequenza che si spostava in varie stanze. Girarlo è stato molto divertente perchè nelle varie scene io compaio in varie stanze vestito in modo diverso, quindi appena l’inquadratura si spostava da me dovevo correre a cambiarmi con la velocità di un Arturo Brachetti. Abbiamo rifatto tutto circa 10 volte, non ci sono tagli fake, è proprio un lungo piano sequenza.
Sto lavorando ad un nuovo album, abbiamo vinto un bando SIAE e faremo uscire quindi un disco entro l’anno. Quest’anno abbiamo fatto molte esibizioni live e quindi da questo punto di vista un po’ ci fermeremo, probabilmente tornerò on stage in primavera. Una cosa che vorrei fare quest’anno è anche fermarmi un attimo dalla produzione musicale per dedicarmi allo studio delle tastiere.
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