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Dogma 95, il “voto di castità” di Lars von Trier e Thomas Vinterberg

Dogma 95, il manifesto “purificatore” del cinema

Festen – Festa in famiglia e Idioti sono i primi due film aderenti a quello che voleva essere il movimento della “purificazione” del cinema, e i registi di questi film sono al tempo stesso i fondatori di Dogma 95: Thomas Vinterberg e Lars von Trier.

Del primo ricordiamo il suo ultimo film del 2018 Kursk, con Matthias Schoenaerts, Léa Seydoux e Colin Firth. Mentre del secondo abbiamo sentito parlare del suo film uscito nei cinema recentemente, La casa di Jack, un thriller con protagonista Matt Dillon.

Il 13 marzo 1995, per i due registi, è una data significativa perché sancisce la nascita del movimento Dogma 95 di cui sono i padri.

Lars von Trier e Thomas Vinterberg

Circa dieci anni prima la fatidica data von Trier pubblica il primo manifesto in occasione dell’uscita del film L’elemento del crime, dichiarando il suo intento di focalizzarsi sull’identità attiva e non passiva del regista (il regista “maschio” contrapposto al film “femmina”). Negli anni successivi pubblica altre massime a riguardo ma è il 13 marzo 1995 che nasce il vero decalogo registico che von Trier firma insieme ad altri registi.

Il Dogma 95, viene definito un voto di castità, un progetto artistico che ha lo scopo di dettare le linee guida per la creazione di film minimalisti, privi di orpelli, luci, musiche ed effetti speciali. L’unica ammessa è la tecnica della telecamera a spalla. Inizialmente l’idea prevedeva la produzione di soli 5 film, ma il movimento sconfinò in tutto il mondo ricevendo il consenso di molti registi. Attualmente si contano centosette film girati secondo le regole del manifesto, anche se, tra il 1995 ed il 2005, anno di scioglimento ufficiale del collettivo, sono 35 i film ufficialmente registrati come aderenti al Dogma 95.

L’obiettivo era senza dubbio molto ambizioso, difficile fu infatti contrastare il sempre più smodato uso di effetti speciali e fermare i grandi investimenti miliardari nel cinema. Niente luci, nessuna scenografia, assenza di colonna sonora, rifiuto di ogni espediente al di fuori di quello della camera a mano. Il tutto racchiuso nel manifesto attraverso esplicite regole, regole che furono violate fin dal primo film perché ogni regista non riuscì a rinunciare all’uso di espedienti come musica, luci e scenografia, severamente vietati dal Dogma. Si può dire una libera interpretazione di questo voto di castità da parte di ogni regista.

Il decalogo di Dogma 95

“Io giuro di sottostare al seguente elenco di regole elaborate e confermate dal DOGMA 95:

  • Le riprese vanno girate sulle location. Non devono essere portate scenografie ed oggetti di scena (Se esistono delle necessità specifiche per la storia, va scelta una location adeguata alle esigenze).
  • Il suono non deve mai essere prodotto a parte dalle immagini e viceversa. (La musica non deve essere usata a meno che non sia presente quando il film venga girato).
  • La macchina da presa deve essere portata a mano. Ogni movimento o immobilità ottenibile con le riprese a mano è permesso. (Il film non deve svolgersi davanti alla macchina da presa; le riprese devono essere girate dove il film si svolge).
  • Il film deve essere a colori. Luci speciali non sono permesse. (Se c’è troppa poca luce per l’esposizione della scena, la scena va tagliata o si può fissare una sola luce alla macchina da presa stessa).
  • Lavori ottici e filtri non sono permessi.
  • Il film non deve contenere azione superficiale. (Omicidi, armi, etc. non devono accadere).
  • L’alienazione temporale e geografica non è permessa. (Questo per dire che il film ha luogo qui ed ora).
  • Non sono accettabili film di genere.
  • L’opera finale va trasferita su pellicola Academy 35mm, con il formato 4:3, non widescreen. (Originariamente si richiedeva di girare direttamente in Academy 35mm, ma la regola è stata cambiata per facilitare le produzioni a basso costo).
  • Il regista non deve essere accreditato.
  • Inoltre giuro come regista di astenermi dal gusto personale! Non sono più un artista. Giuro di astenermi dal creare un'”opera”, perché considero l’istante più importante del complesso. Il mio obiettivo supremo è di trarre fuori la verità dai miei personaggi e dalle mie ambientazioni. Io giuro di far ciò con tutti i mezzi possibili ed al costo di ogni buon gusto ed ogni considerazione estetica. Così io esprimo il mio VOTO DI CASTITÀ.”

Copenaghen, lunedì 13 marzo 1995

A nome del DOGMA 95

Lars von Trier, Thomas Vinterberg”

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