Conto alla rovescia per l’apertura del Lucca Comics & Games, la più grande e accreditata fiera del fumetto e del game a livello europeo, che dal 30 ottobre al 3 novembre 2019 animerà le vie del centro storico di Lucca.
Decine di migliaia gli ingressi già andati a ruba in prevendita. Tantissime le novità che gli organizzatori hanno riservato ai visitatori della fiera, i quali potranno assistere ad interessanti anteprime, una su tutte l’anteprima mondiale del primo episodio di His Dark Materials – Queste Oscure Materie, che verrà introdotta dal saluto di Philip Pullman, autore della saga letteraria di partenza vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti, in diretta dai luoghi del set inglese.
Gli appassionati del fumetto potranno inoltre incontrare i disegnatori più amati e conosciuti delle maggiori case editrici sul mercato, acquistare disegni originali, anche personalizzati, ed essere informati sulle novità in uscita. Dal 26 ottobre al 3 Novembre il Mercato del Carmine, antico edificio nel cuore della città di Lucca ospiterà una meravigliosa mostra per festeggiare gli 85 anni di Paperino, il celebre personaggio nato dalla penna di Walt Disney, oltre che del suo ‘alter ego’ supereroistico “Paperinik” nei suoi primi 50 anni, non solo grazie a opere inedite, disegni e fumetti, ma grazie anche alla realtà virtuale e ai visori “Oculus Quest”, che offriranno agli amanti del simpatico papero un’esperienza indimenticabile.
Ospiti, personaggi e artisti faranno da cornice al più importante evento crossmediale europeo, dedicato al mondo del fumetto, del gioco e del videogioco, dell’illustrazione e della letteratura fantasy. Tra i disegnatori più amati sarà presente anche Francesco Barbieri, intervistato da Moondo al Narni Comics and Games nel mese di settembre, illustratore e fumettista che da 25 anni lavora per alcuni delle maggiori case di animazione. Bugs Bunny, Duffy Duck, Tom e Jerry sono solo alcuni dei personaggi usciti dalla matita di Barbieri per Warner Bros, Hanna & Barbera e Looney Tunes. La competenza dell’artista non si limita però a queste, se pur importanti, esperienze. Il suo tratto ha animato anche il noto fumetto “Topolino” per la Disney e molte delle fiabe classiche contenute nei libri per bambini. L’interessante universo di un professionista del fumetto e in generale del disegno, ce lo racconta Francesco Barbieri nella seguente intervista.
Collaboro con vari editori, alcuni dei quali molto conosciuti. Diciamo che con la Warner Bros, oltre che per l’editoria, lavoro anche come character designer per l’animazione. Il mio compito è quello di studiare il carattere dei personaggi sulla base delle indicazioni che mi vengono fornite. Quando nasce una nuova storia vengono coinvolti i disegnatori componenti lo staff, tra cui anche io, e vengono impartite le indicazioni sulle caratteristiche dei personaggi, sulle quali poi noi professionisti creiamo dei bozzetti. Una volta scelto, tra le varie proposte, il personaggio che dovrà “recitare “ nel cartone animato, il disegnatore che lo ha plasmato dovrà affiancare gli animatori nelle fasi successive. Personalmente preferisco non farmi coinvolgere troppo nell’animazione, questo mi comporterebbe un trasferimento dall’Italia, anche se qualche volta in passato l’ho fatto.
Una passione che ho cercato di sfruttare al meglio e farla quindi diventare anche una professione. Il mio è un impegno a 360 gradi, oltre che per l’editoria infatti lavoro anche per alcune ditte che sviluppano videogame e mi occupo per loro sempre dello studio dei personaggi, poi collaboro con la Clementoni e la Giochi preziosi sia disegnando giochi per l’infanzia sia creando illustrazioni per il packaging. Il disegno ha applicazioni interessanti in molti settori, fornisco disegni a ditte di abbigliamento che poi li utilizzano per le stampe, creo storyboard e layout. Cerco ovviamente di spaziare quanto più possibile.
La fiera per me ha una triplice valenza. Innanzitutto è una spettacolare vetrina che potrebbe anche coadiuvare nuove collaborazioni, poi è sicuramente un interessante momento di scambio e confronto con i colleghi, oltre ad essere uno spazio in cui posso permettermi di giocare con i colori, perché purtroppo in epoca moderna le colorazioni per animazione e fumetto sono fatte prevalentemente in digitale. Le fiere sono frequentate da collezionisti che invece desiderano un disegno originale e colorato a mano. Frequento tantissimi eventi annualmente, sia in Italia che all’estero, spesso vengo invitato come ospite della manifestazione. Posso affermare che adoro andare in giro a dare un po’di colore al mondo.
L’ingresso della tecnologia nel nostro campo ha sicuramente velocizzato i tempi di produzione, soprattutto nella fase della correzione delle bozze. L’uso dipende molto anche da come ognuno si approccia al mezzo, io ho dovuto imparare ad usare il computer come tutti, ma lo uso solo per la colorazione mentre alcuni sono passati già al tecnologico. Sicuramente il digitale ti aiuta sotto certi aspetti, ma è limitante sotto altri.
Secondo te il settore del fumetto ancora tiene il mercato o come in altri settori c’è crisi?
Diciamo che un po’ di crisi si respira anche nel nostro mondo. Questo settore comunque subisce delle battute di arresto, ma non credo che si estinguerà mai.
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