La celebrazione del 17 marzo, giorno della festa di San Patrizio, oltre allla repubblica D’Irlanda, coinvolge ogni parte del globo. In primis gli Stati Uniti, paese in cui è presente un altissimo numero di immigrati irlandesi. Qui i festeggiamenti sono iniziati a partire dagli anni 20’. Addirittura città come Chicago e Boston, oltre a fare festa in strada, si scontrano anche sul campo da basket, visto che la partita Chicago Bulls vs Boston Celtics si gioca spesso nel mese di marzo.
La cosa vi sorprenderà, ma la maggior parte delle fonti storiche ci fa credere che il patrono irlandese nacque nella Britannia romana, ovvero nell’attuale Inghilterra ed era di origini scozzesi. Il suo nome sembra essere Maewyin Succat, e raggiunse l’Irlanda solo all’età di 16 anni come schiavo venduto al re della contea di Antrim. Solo dopo 6 lunghi anni riuscì a scappare e tornare uomo libero. Si dice che fu Papa Celestino in persona a battezzarlo col nome si San Patrizio, affidandogli la missione religiosa di cattolicizzare l’Irlanda estirpando la cultura celtica dell’Isola.
Moltissime sono le leggende che ruotano attorno alla figura del Patrono Irlandese. Tra le più celebri la cacciata dei serpenti dall’isola o la custodia della grotta che faceva da tramite con il Purgatorio, il famoso Pozzo di San Patrizio.
La più classica delle scelte è quella di riversarsi in strada per gustarsi la parata della propria città. In mancanza di una parata nelle vicinanze si può benissimo cercare l’Irish pub del posto e sedersi ad ascoltare un gruppo di musica tradizionale irlandese con un violino (chiamato fiddle nella musica irish trad.) o banjo che suonano a ritmo di Reels, Jigs o Polkas.
E mentre tutto il pub canta a squarciagola Molly Malone o Whiskey in the Jar, possiamo gustare qualche specialità irlandese. Tra i piatti tipici possiamo elencare: lo spezzatino alla Guinness (vi lascio immaginare il motivo di questo nome) o un bel piatto di fish & chips. Il tutto, ovviamente, accompagnato da qualche pinta di Guinness in più del solito!
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