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A Positano la prima Photo Challenge al mondo su una Mostra d’Arte al femminile

Con la Mostra “THE FEMALE SCULPTURE, SYMBOL OF FREEDOM”, dal 1 luglio nella centralissima Piazza Flavio Gioia, Positano si pone al centro del dibattito sull’Arte Contempranea declinata tutta al femminile, esponendo sino al prossimo 31 ottobre opere di tre grandi scultrici di rango internazionale: la peruviana Mariela Garibay, la spagnola Isabel Miramontes e l’italiana Rabarama.

La Mostra gode del Patrocinio morale del Comune di Positano, ed è organizzata da Italian Fine Art Gallery di Maria Mucciolo.

Un comun denominatore sottende le opere in Mostra: ancora oggi le donne non hanno preso interamente consapevolezza dell’importanza di amare sé stesse per realizzarsi completamente come persona. 

Da qui un’improcastinabile alleanza in nome della bellezza e dell’autodeterminazione che  farà il giro del mondo, grazie a una Photo Challenge attraverso la quale si inviteranno i visitatori a scattare foto delle tre opere – o una panoramica, secondo l’estro fotografico e l’interpretazione di chi scatta – pubblicandole poi su Instagram e taggando la pagina Instagram “LiberArt_Challenge_Positano”   in una sfida che avrà un premio simbolico per tutti e alcuni premi concreti per le fotografie più significative, secondo un regolamento che verrà spiegato nel QR Code apposto sui basamenti delle opere.

Le tre sculture esposte nella Mostra di Piazza Flavio Gioia sono davvero inspiring: lo è “Embrace” di Mariela Garibay, il cui stile si caratterizza perché è figurativo ma non realistico. Infatti, dall’osservazione del mondo che la circonda, l’artista peruviana ne trae una propria personale rappresentazione, utilizzando le note della tenerezza, tradotta da personaggi infantili.

La scultura in bronzo patinato, (dimensioni: cm 170 x 98 x 95) è, in ogni sua espressione, positiva e generosa, immortala un momento di felicità che l’Artista è riuscita a godere, un’oasi di pace, un bel ricordo, un sorriso, una sorpresa, un godimento semplice e sincero.

Il corpo umano libero, fluente, dinamico è il protagonista dell’arte scultorea di Isabel Miramontes, qui presente con “Mira” (bronzo patinato 195 x 70 x 70): il suo è un linguaggio che attrae a prima vista critici, collezionisti, visitatori delle sue mostre.

Colpita da una silhouette, un movimento, un simbolo, un pensiero, la scultrice spagnola traduce a suo modo la figura umana, trasmettendo profonda e sincera emozione. Il suo messaggio visivo propone l’essere umano in tutta la duplicità del suo potere e della sua fragilità, della sua simbolica reclusione e del desiderio di libertà, dei suoi sogni e dei suoi trionfi.

L’affascinante figura che ha scelto per Positano è sintesi di forme e pensieri, esprimendo la realtà della vita con i suoi momenti di gioia, ma traducendosi anche in dramma, abbandono e tensione.

Entrambe le Artiste sono promosse da Casart Paris.

Isabel Miramontes, Mira
Mariela Garibay, Embrace
Rabarama, Ikigai

L’Italiana (ormai cittadina del mondo) Rabarama (aka Paola Epifani) può considerarsi quasi una positanese honoris causa. Sulla Divina Costiera ha già esposto più volte le sue inconfondibili opere, che hanno un che di ipnotico ed esoterico, dove l’anima è mosaico di emozioni ed esperienze. Stavolta sarà sul palcoscenico di piazza Flavio Gioia, dinanzi alla Chiesa di Santa Maria Assunta, con la scultura “Ikigai” (bronzo dipinto a mano), che trae spunto da una parola giapponese intraducibile in italiano, ma che si riferisce all’insieme delle azioni volontarie e spontanee che danno un senso alla propria vita e su cui s’impernia la nostra esistenza.

La ricerca dell’Artista si è infatti sempre sviluppata attorno a questo importante quesito esistenziale: perché siamo al mondo? L’opera vuole rappresentare contemporaneamente un invito alla riflessione ma anche un momento di crescita. La sfida più grande, secondo la scultrice, è imparare ad accettarsi ed amarsi, rispettando ogni nostra peculiarità che ci rende unici e preziosi.

Il passo più difficile è, forse, proteggere quelle fragilità che abbiamo paura di mostrare, parte inconfessata del nostro Io. La figura si abbraccia dolcemente proprio in senso di protezione e allo stesso tempo di auto-incoraggiamento e sembra sdoppiarsi in una dualità: siamo corpo e spirito, materia e anima.

Rabarama è rappresentata da PhilART.

Tre opere, tre artiste, tre sensibilità diverse, un messaggio solo: la libertà delle donne, il loro amore per sé stesse, rispecchiato nell’Arte, grazie a quel che la Photo Challenge diffonderà in ogni angolo del Pianeta, grazie ai click magici di chi immortalerà le loro opere per partecipare a quest’esercizio di omaggio collettivo alla creatività femminile.

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