Mostre

La tempesta in una stanza. Ad Arte Sella l’installazione sonora “Urlo di Vaia” di Officinadïdue

Circa metà delle opere presenti ad Arte Sella, la rassegna di arte contemporanea nella natura che si trova nel comune di Borgo Valsugana, andò distrutta dall’eccezionale ondata di maltempo che si abbatté tra il Trentino-Alto Adige e il Veneto  il 28 e il 29 ottobre dello scorso anno, sradicando circa 14 milioni di alberi.

“L’urlo di Vaia” ad Arte Sella

Solo la cattedrale vegetale, simbolo di Arte Sella, riuscì a resistere alla furia del vento, insieme ad una quercia di 700 anni. “Anche in questo caso – ebbe a dire Maurizio Fugatti Presidente della Provincia Autonoma di Trento – vedere gli effetti della violenza del vento che in pochi istanti ha sradicato alberi imponenti fa davvero grande impressione. Anche perché i danni patiti da istallazioni frequentatissime e note in tutto il mondo in un certo modo fanno risaltare ancora di più gli effetti del maltempo. Sarà importante, anche qui, – concluse Fugatti – rispondere in modo corale, in una logica di sistema al fine di far ripartire al più presto un’esperienza così significativa per l’economia della valle e per tutto il Trentino”.

L’urlo di Vaia, Arte sella

I danni materiali, fu sottolineato, ammontarono a circa 350.000 euro, anche se è difficile stimare il valore reale delle opere d’arte distrutte. Arte Sella ogni anno richiama decine di migliaia di visitatori, sfiorando quota 100.000, con una ricaduta sul territorio pari all’incirca a 3,5 milioni di euro. Senza contare i numerosi posti di lavoro.

Al museo di arte ambientale internazionale del Trentino

La rinascita di Arte Sella è iniziata perciò con una riproposizione artistica di quanto accaduto, la tempesta Vaia riproposta ne “L’urlo di Vaia” di Vera Bonaventura e Roberto Mainardi, www.officinadidue.it, uno straordinario percorso sonoro della durata di 5 minuti (la tempesta era durata 5 ore).

Dal 2 giugno al 31 ottobre 2019 Arte Sella, il museo di arte ambientale internazionale del Trentino, ospita infatti un’opera suggestiva e invisibile. Non un’installazione nei boschi ma la voce dei boschi.
All’interno di Malga Costa infatti si potrà rivivere, condensati in 5 minuti, quello che le popolazioni e gli alberi del Trentino hanno vissuto in 5 ore fra il 28 e il 29 ottobre scorsi. Vaia è il nome del vento, della tempesta che ha rimodellato il paesaggio.

Il duo artistico Officinadïdue, chiamato a dare un proprio contributo sull’evento, ha cercato di cogliere il cuore della tragedia facendo un’operazione di “eliminazione del superfluo…” nelle parole di Roberto Mainardi.

Abbiamo scandagliato le varie forme di arte di cui potevamo servirci ma abbiamo eliminato la forza della scultura, l’evocazione della fotografia e della pittura, del video…e ci siamo trovati con solo un suono in mano…che, dalle interviste e le chiacchierate con la gente che ha vissuto Vaia, era un elemento impresso tragicamente nella memoria” ci racconta Vera Bonaventura.

All’interno di Malga Costa ci si troverà al buio con la sensazione che tutto attorno crolli.

E’ la volontà di rivivere a livello di comunità, di gruppo, un evento che tutti hanno vissuto isolati nel loro piccolo, nella loro casa, singolarmente. Ma con la speranza di rinascere, nel nome dell’Arte e della Natura.

Come scrivono Vera Bonaventura e Roberto Mainardi, In appena 5 ore, in un imprevedibile pomeriggio ventoso, abbiamo perso 14 milioni di alberi o 8 milioni di metri cubi di legno. Difficile da immaginare. Nulla non è mai stato così forte come la Tempesta Vaia nella memoria vivente. Almeno in Italia. Ma in molte altre regioni d’Europa, le foreste hanno sperimentato finora tempeste apocalittiche ancora più forti. Queste foreste in quelle altre regioni, sono anche le nostre foreste. Tutti gli alberi di questo pianeta vivente sono i nostri alberi. È nella loro memoria che abbiamo lavorato negli ultimi 8 mesi. È sulla nostra memoria collettiva che vogliamo attaccare un tale evento.

Mostra Lucio Fontana. Terra e oro, Galleria Borghese di Roma

Siamo una giovane realtà editoriale e non riceviamo finanziamenti pubblici. Il nostro lavoro è sostenuto solo dal contributo dell’editore (CuDriEc S.r.l.) e dagli introiti pubblicitari. I lettori sono la nostra vera ricchezza. Ogni giorno cerchiamo di fornire approfondimenti accurati, unici e veri.
Sostieni Moondo, sostieni l’informazione indipendente! Desidero inviare a Moondo una mia libera donazione (clicca e dona)

GRATIS!!! SCARICA LA APP DI MOONDO, SCEGLI GLI ARGOMENTI E PERSONALIZZI IL TUO GIORNALE

La tua opinione per noi è molto importante.
Ora anche su Google News, clicca qui e seguici


Potrebbe interessarti anche:
Condividi
Pubblicato da

Ultimi articoli

Giulia Farnese 500 anni dopo

Non era solo bella, ma soprattutto abile, assennata e furba, come poche in quegli anni…

18 Novembre 2024

“Ossi di seppia” Montale e Mulas a San Fruttuoso

Dopo la mostra nel 2023 delle fotografie di Gianni Berengo Gardin dedicate al Borgo di…

8 Novembre 2024

Il Futuro non-distopico di Marco Marchese Borrelli alias Marcondiro

Dal 24 al 27 settembre a Verona per Marmomac, arriva il primo “Robot Primitivo” di…

21 Settembre 2024

Addio ad Alba Gonzales

“Sono nata e cresciuta in viale Giulio Cesare. Sentivo il fruscìo delle foglie dei platani…

23 Luglio 2024

Chiassovezzano: una casa e una famiglia temeraria in tempo di guerra

Giornalista culturale e critico letterario, Piero Dorfles deve il suo successo mediatico alla partecipazione come…

17 Luglio 2024

A Positano la prima Photo Challenge al mondo su una Mostra d’Arte al femminile

Con la Mostra “THE FEMALE SCULPTURE, SYMBOL OF FREEDOM”, dal 1 luglio nella centralissima Piazza…

3 Luglio 2024