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Come gestire le emozioni attraverso la letteratura per affrontare al meglio i problemi di tutti i giorni

A gennaio è uscito il primo libro di Silvana Poli “Letteratura Passepartout” – Come gestire le emozioni attraverso la letteratura per affrontare al meglio i problemi di tutti i giorni. Abbiamo incontrato l’autrice, quello che segue è il resoconto di una piacevole chiacchierata.

Conosciamoci meglio, chi è Silvana Poli?

Silvana Poli è un’insegnante appassionata, innamorata della letteratura, e della magia di cui è ricca, e che prova un gran piacere nel condividere con gli altri questa magia. Ama definirsi divulgatrice letteraria e narratrice.

Come nasce l’idea di scrivere un libro?

Ci sono arrivata un po’ per caso. Io ho sempre fatto l’insegnante; da una quindicina d’anni sono passata alle scuole secondarie e mi sono cimentata con la letteratura. Ma per affascinare gli studenti ho cercato nuove chiavi di lettura delle opere letterarie e un po’ alla volta ho scoperto un mondo. 

Nel leggere le opere di Dante ci si può perdere tra forme metriche, figure retoriche e commenti autorevoli. Io invece mi sono trovata a leggere la Divina Commedia come se leggessi un romanzo. E, per magia, sono finita, assieme a lui, a chiacchierare con anime che raccontano storie interessantissime. 

Nel mio viaggio mi sono fatta accompagnare dai miei studenti e loro hanno conosciuto un nuovo maestro. Ad esempio è capitato che E. una studentessa tunisina, dopo le mie lezioni, si sia comprata la Divina Commedia tradotta in arabo. Lei era stata obbligata a venire in Italia, per motivi familiari e non era felice di essere qui. Mi disse che faceva troppa fatica a leggerla in italiano, ma che voleva conoscere la storia di quel grande uomo che, come lei, aveva conosciuto l’esilio. 

I manuali scolastici analizzano i testi letterari per la loro storia e nella loro forma, permettono quindi di comprenderne l’architettura. Ma quando mi sono resa conto che i grandi della letteratura hanno utilizzato le loro opere per parlare alla nostra anima, ho cercato di ascoltare le loro voci e di farle sentire anche ai miei studenti. 

In quel momento mi si è aperto un mondo: è stato come avere le chiavi per aprire i cassetti nascosti, le stanze private dove scrittori famosi hanno custodito le loro intuizioni più profonde, i loro segreti di felicità, le loro ricette di benessere.

Ecco perché ho scritto questo libro: voglio condividere le mie scoperte, cioè le chiavi d’accesso ai segreti di serenità che i grandi celano nelle loro opere.

Sostieni che gli autori nascondono dei messaggi nelle pieghe delle loro opere. Perché lo fanno?

Beh, ti rispondo con un’altra domanda: e tu dove tieni i tuoi gioielli più preziosi? Sul mobile in mezzo alla stanza oppure in qualche pertugio nascosto?

Qual è dunque il tuo ruolo in questo libro?

Uso un’immagine usata dal Sommo Dante; io mi muovo come Virgilio e accompagno i lettori lungo i corridoi che portano alle stanze dove sono custoditi i messaggi preziosi che i grandi autori hanno occultato nelle loro architetture letterarie. Insieme a me il lettore potrà scoprire nuovi strumenti che saranno utili sia per indagare nelle pieghe della sua anima che per trovare serenità e pace.

Per chi hai scritto questo libro?

Questo libro è dedicato a due categorie di persone.  Innanzitutto il libro è destinato a tutti quelli che amano la bellezza: mi è successo tante volte di vedere gli effetti benefici di un’opera d’arte. Io insegno in un corso serale e ho molti studenti lavoratori. Loro arrivano in classe, spesso dopo molte ore di lavoro; alcuni si sono alzati presto e, dopo una giornata di impegno, investono altre ore per imparare, per costruire qualcosa per loro stessi. Ma non immagini quante volte io li abbia visti esausti e con gli occhi arrossati. 

Ma ogni volta in cui presento loro poesie come l’Infinito di Leopardi, I limoni di Montale o La pioggia nel pineto di D’Annunzio, succede la stessa magia: la loro energia aumenta. Loro stessi rimangono stupiti dal fatto che l’incontro con la bellezza abbia il potere di ricaricare le pile, di farli stare bene. 

E la seconda categoria di persone qual è?

Conosci la favola di Esopo che parla della cicala e della formica? Si narra che, durante l’estate, mentre una formichina lavorava senza posa per preparare le provviste per l’inverno, una cicala fosse su un ramo a cantare. Le due creature si guardavano di traverso perché nessuna delle due approvava le attività dell’altra: per la cicala, la formica avrebbe dovuto rallentare, per la formica invece, la cicala era una nullafacente.

La favola si conclude con la formica che consuma le sue provviste al calduccio della sua casa, mentre la cicala si ritrova a mendicare, al freddo, qualcosa da mangiare. 

Secoli dopo lo scrittore Gianni Rodari scrive una filastrocca nella quale dichiara di “stare dalla parte della cicala” perché mentre la formica è egoista e pensa a sé stessa, la cicala regala a tutti il suo bel canto. Tutti noi abbiamo bisogno, non solo di lavorare, ma anche di distrarci, di divertirci e di nutrire la nostra anima. A volte capita che la nostra anima mostri le sue fragilità, a volte sentiamo di aver bisogno di aiuto per affrontare le inevitabili difficoltà che incontriamo nella vita. 

Questo libro è destinato a chi, ogni tanto, ha avuto bisogno di aiuto, o solo di un consiglio, per uscire da una situazione spinosa. Io credo che i consigli non vadano mai dati se non sono richiesti, ma credo anche che i libri siano uno strumento straordinario, perché stanno lì, buoni, in silenzio, finché noi non li andiamo a interrogare. 

Poi, quando gli poniamo le nostre domande, loro ci rispondono. 

Perchè utilizzi la parola “passepartout”, cosa intendi?

Il Passepartout è una chiave che ha la facoltà di aprire tutte le porte. Il mio approccio tende ad aprire porte che solitamente non vengono neppure individuate per avvicinarsi a messaggi che solitamente non vengono letti. 

Ad esempio: Eugenio Montale è considerato il poeta del male di vivere e questo è il primo tema che emerge dalle sue liriche. Ma, se leggiamo attentamente i suoi testi, possiamo trovare molti suggerimenti utili proprio per uscire dal male di vivere. Il poeta però, non li mette in evidenza, preferisce nasconderli nelle pieghe dei suoi versi: vuole che noi li andiamo a cercare. Se ci pensiamo, questo è un meccanismo comprensibile: anche noi custodiamo con cura i nostri segreti e siamo disposti a condividerli solo quando sentiamo di poterci fidare dell’altro. 

Nella poesia Spesso il male di vivere ho incontrato lui propone un atteggiamento straordinario di uscita dal male di vivere, atteggiamento che lui definisce Divina Indifferenza, che permette di prendere distanza sia dalle piccole fatiche quotidiane, che dalle grandi tragedie dell’esistenza, per alzare lo sguardo al di là del proprio campo visivo e allargare il panorama. 

Si tratta però di uno stile di vita, non facile da raggiungere, e talmente saggio da essere definito divino. Perché, diciamo la verità, quanto è difficile riuscire a guardare le cose dall’alto senza lasciarsi sopraffare? 

Secondo te ancora oggi c’è bisogno di conoscere i segreti della letteratura?

A volte siamo travolti dalle emozioni e perdiamo lucidità nella gestione della nostra vita. A volte non comprendiamo gli altri, non sappiamo comunicare e questo rende più complicata la nostra vita. A volte ci raccontiamo delle bellissime storie che ci permettono di continuare a replicare comportamenti che sono dannosi per noi. Insomma capita che nella vita abbiamo bisogno di aiuto. Se io ho bisogno di un consiglio chiedo a persone fidate e affidabili, che hanno già dimostrato di avere strumenti utili. 

Bene, le opere della letteratura sono recensite da secoli, sono opere che hanno aiutato, divertito e consolato generazioni di lettori. Ecco perché la letteratura è preziosa, perché nelle sue pieghe ci sono risposte a tutte le situazioni che oggi noi dobbiamo sbrogliare. La letteratura costituisce un serbatoio straordinario di esempi, di modelli, di riferimenti, che ci possono venire in aiuto, con suggerimenti che hanno superato il vaglio dei secoli. 

Questo è il motivo per cui la letteratura è preziosa. 

Ultima domanda: lancia il tuo appello per invitare i nostri lettori a leggere il tuo libro.

Ciao! hai voglia di trascorrere un po’ di tempo in compagnia di qualcuno che viene da lontano ma che ha la capacità di parlare con me e con te oggi? Qualcuno che sia nato nel Trecento o nell’Ottocento, che ha vissuto situazioni o emozioni che sono anche della nostra quotidianità e che ne è uscito?

Se ti piace l’idea di entrare nel passato per trarre qualcosa di prezioso per il tuo presente, ti invito a leggere Letteratura Passe-partout. 

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