Poeta senza scarpe PhotoCredit albania newscom
Per la giornata mondiale della poesia 2018 tutti a piedi nudi in modo da farci salire dentro la terra.
Alda Merini era convinta che i poeti avessero trovato il modo di lasciarsi attraversare dalle emozioni semplicemente camminando a piedi nudi perché solo così erano in grado di scaricare la forza che si impossessava di loro e tradurla in poesia.
In effetti è una metafora giusta. Scrivere una poesia è come passeggiare nudi, addentrarsi nelle cavità nascoste del proprio corpo, scovare tratti di noi che ci somigliano, altri che non riconosciamo appartenerci, e metterli a disposizioni di tutti perché in effetti le emozioni non sono un fatto privato, sono più un passaparola.
Nascono il 21 Marzo molti eventi affini con la giornata mondiale della Poesia, raduni e letture da Denver ad Hastings, a Roma passando per biblioteche e scuole.
Radio 3, con la partecipazione di attori noti al pubblico, manderà in loop i vari reading, dalle sei a notte inoltrata, che ripercorreranno la storia di un paese, l’Italia, così straordinario per i suoni delle parole, così ricco di poeti, di autori musicali, di passione e slancio per un’arte tanto sublime.
L’evento più interessante, lanciato qualche anno fa dall’azienda leader nel settore delle caffetterie Viennesi, la Julius Meinl, è Pay with a Poem, un vero siparietto che si svolge nei bar, dove il poeta canta i propri versi e riceve in cambio un caffè, offertogli dai passanti.
In questo modo la poesia incontra la musica che incontra la gente che incontra la poesia. Ne nasce un vero e proprio tour delle emozioni e non è come assistere a un’opera di teatro o a un concerto in auditorium, siamo in strada, nasce spontaneo quando qualcuno si sente di decantare un pensiero.
Proprio come faceva Alda Merini: “Ho scritto migliaia e migliaia di poesie. Ma non ne ho conservata nessuna. Le regalo. Per me conservo i sentimenti che le hanno animate. Quelli sono i miei ricordi. Nelle poesie c’è solo l’effetto di quei sentimenti, c’è quello che rimane in superficie, ma l’uomo è rimasto mio”.
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