Non poteva concludersi in modo migliore il Civita Cinema di Bagnoregio che, dopo quattro giornate piene di eventi ed ospiti illustri, ha chiuso la sua terza edizione, ieri 30 giugno, con il concerto meraviglioso del Maestro Premio Oscar Nicola Piovani, La musica è pericolosa.
Un Festival del cinema così giovane, appena alla sua terza edizione, ma che già può vantare di aver portato nell’incantevole cittadina di Bagnoregio premi Oscar, grandi registi del cinema italiano come Pupi Avati e Giovanni Veronesi e il critico d’arte Vittorio Sgarbi che ha omaggiato il grande genio del Rinascimento italiano Leonardo da Vinci con uno spettacolo all’insegna dell’arte e della cultura.
Civita Cinema si è voluto congedare regalando al suo pubblico e ai cittadini un’esibizione indimenticabile ad opera del pianista, compositore e direttore d’orchestra italiano, autore delle colonne sonore più belle e significative del cinema italiano, Nicola Piovani.
La musica è pericolosa è un racconto musicale, dove a narrare la storia sono gli strumenti che parlano attraverso le note e scandiscono le tappe più importanti della carriera costellata di successi del maestro Piovani. Un progetto nato da un libro dello stesso musicista, che porta un titolo importante citando al tempo stesso un importante personaggio: Federico Fellini, con cui ha collaborato nei suoi film.
“La pericolosità ha una sua vitalità. Bisogna rischiare per poter fare un salto in avanti“, così ha affermato Piovani all’intervento al Civita Cinema svoltosi nel panoramico belvedere di Bagnoregio, sorvegliato alle sue spalle dalla scenografica Città che muore.
Alla domanda: Quanto è importante per un musicista partire ed avere un’ottima conoscenza dalla musica classica? Piovani ha risposto:
“Non è necessario partire dalla musica classica per fare arte, prendiamo il jazz per esempio, molti musicisti sono diventati tali seguendo il loro istinto senza avere alle spalle né studio né tecnica. Ma è anche vero che è impossibile prescindere dalla grande cultura del passato. Non è un discorso da conservatori, conoscere il passato significa guardare meglio al presente e al futuro. Dalla grande musica del passato, che chiamiamo musica classica, c’è tanto da apprendere e godere. Conoscere i grandi del passato è un atto d’amore, bisogna conoscere il passato per capirlo. E’ difficile conoscere senza amare una cosa, lo stesso vale per la musica classica. E’ un trampolino che dà lo slancio per portarti più avanti.”
Con alle spalle numerose opere per diverse produzioni da quella cinematografica a quella televisiva e a quella teatrale, abbiamo chiesto al maestro come cambia l’approccio compositivo rispetto ai diversi ambiti a cui si rivolge.
“La musica, agendo in ambiti diversi, richiede atteggiamenti diversi per avere rispetto della forma a cui si rivolge. Per quanto riguarda le colonne sonore cinematografiche si può parlare di “inconscio del film”, ovvero la musica agisce alle spalle dello spettatore portandolo a vedere in un determinato modo una determinata scena. Nel teatro no, la musica è uno degli attori.”
Piovani ricorda il grande genio di Fellini, con il quale ha condiviso undici anni di lavoro e un’infinità di ricordi personali. “Federico”, ha raccontato Piovani, “aveva la capacità di trasformare il quotidiano in qualcosa di mitico, gigantesco.” La musica è pericolosa rende omaggio al suo lavoro con il regista de La dolce vita, oltre a a quello con De André, Monicelli, Magni, registi spagnoli, francesi, olandesi, per teatro, cinema e televisione. Un’alternanza tra brani teatralmente inediti e nuove versioni di brani più noti, riarrangiati per l’occasione, intramezzati da racconti e aneddoti del musicista che hanno arricchito la serata già sognante e affascinante di suo.
Tutto questo per rimarcare quanto sia importante e fondamentale lo spettacolo dal vivo, sfatando il “mito” di chi diceva che “se non è in televisione non esiste”. La lingua dello spettacolo dal vivo, è la lingua del nostro futuro. Quando i cd diventeranno preistorici, lo spettacolo dal vivo sopravvivrà perché avrà sempre più forza comunicativa di una registrazione.
E’ stato un piacere ed un privilegio poter assistere al suo spettacolo dal vivo e “non esistere” per due ore di puro godimento grazie al maestro Piovani e alle sue opere.
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