Avengers: Infinity War – Trama
La nave spaziale con a bordo Thor (Hemsworth), Bruce Banner/Hulk (Ruffalo) e Loki (Tom Hiddleston) viene assalita dalla Q-Ship, di Thanos (Josh Brolin), il re titano dell’Ordine Nero e nello scontro ha la peggio. Heimdall (Idris Elba) giace ferito, Loki è tenuto sotto tiro da Proxima Media Nox (Carrie Coon) e Thor è alla mercé di Thanos, che, minacciando di ucciderlo, costringe Loki a consegnargli Il Tesseract, il contenitore di una delle sei Gemme dell’Infinito, che, se messe insieme, rendono il possessore invincibile; mentre il titano si infila in un guanto la Gemma, Hulk gli giunge alle sue spalle ma Thanos lo atterra e sta per finirlo quando Heidmall riesce a salvarlo, scagliandolo sulla Terra, venendo subito dopo ucciso.
Il disegno di Thanos è di raccogliere tutte e sei le Gemme (ora ne ha due) per invadere la Terra e – come ha fatto con molti altri pianeti – decimarne metà della popolazione (lui è convinto di dover compiere questa missione per salvare l’Universo dalla carestie e dalla fame) Loki – da conoscitore del pianeta – si offre di guidarlo ma quando si avvicina per siglare il patto con una stretta di mano, tenta di ucciderlo e Thanos lo strangola poi riparte con i suoi lasciando Thor semimorto nello spazio. Banner è caduto nella dimora del Dottor Strange (Benedict Cumberbatch) e avverte lui e Wong (Benedict Wong) della prossima invasione; Strange si manifesta a Tony Stark (Downey jr.) – che stava cercando di persuadere la moglie Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) ad avere un bambino – e lo convince a seguirlo. Poco dopo da una nave spaziale scendono lo stregone Fauce d’Ebano (Tom Vaughan Lawlor) e il gigantesco Astro Nero (Terry Notary) che attaccano Strange, Wong e Iron Man, ai quali si unisce Spiderman (Tom Holland), mentre Banner non riesce a trasformarsi in Hulk. L’obiettivo dell’attacco è l’Occhio di Agamotto (una delle Gemme) custodito su di sé da Strange, che alla fine della battaglia viene catturato e portato a bordo della nave nemica. Mentre Banner cerca di contattare Steve Rogers/Capitan America (Evans), Iron Man e Spider-Man volano sulla nave nemica e riescono a liberare Stange.
Wanda Maximoff/Scarlet (Elizabeth Olsen) e Visione (Paul Bettany), che si sono ritirati ad Edimburgo per vivere il loro amore, vengono attaccati da Proxima Media Nox e Gamma Corvi (Michael James Shaw), che cercano di strapparela Gemma della Mente dalla fronte di Visione (ferendolo gravemente) ma l’arrivo di Captain America, Natasha Romanoff/Vedova Nera (Scarlett Johansson) e Sam Wilson/Falcon (Anthony Mackie), costringe gli assalitori alla ritirata. I 5 Avengers vanno al Quartier Generale dove l’Ufficiale James Rhodes/War Macchine (Don Cheadle), che è stato raggiunto ed aggiornato da Banner, è a colloquio con l’ologramma del Segretario di Stato Ross (William Hurt); alla richiesta di questi di arrestare i ribelli (vedi: Captain America: Civil war), James reagisce facendone sparire l’immagine e concordando con i Vendicatori di andare a Wakanda per far curare Visione e chiedere aiuto a T’Challa/Balck Panther (Chadwick Boseman).
Nello spazio profondo Thor viene raccolto e curato dai Guardiani della Galassia, i quali, quando apprendono il piano di Thanos – patrigno feroce ed odiato di Gamora (Zoe Saldana) – decidono di entrare in azione, dividendosi: Thor, Rocket e Groot vanno a Nidavellir abitato dai Nani, – i costruttori del Mjolnir e di tutte le armi ascardiane – per farsi confezionare un nuovo Martello, mentre Peter Quill/Star-Lord (Chris Pratt), Gamora, Drax (Dave Bautista) e Mantis (Pom Klementieff) si recano a Ovunque, dove il Collezionista (Benicio Del Toro) conserva la Gemma della Realtà ma quando arrivano trovano Thanos che ha già preso la gemma e che – dopo un breve impari lotta (le gemme lo rendono fortissimo) – cattura Gamora e la porta sulla Q-Ship. Qui è in ceppi anche l’altra sua figliastra Nebula (Karen Gillan), che viene torturata finché la sorella non rivela la posizione (di cui è segretamente a conoscenza) della Gemma dell’Anima: il pianeta Vormir. Thanos vi conduce Gamora e li accoglie Teschio Rosso (Hugo Weaving), l’ex SS nemico di Captain America, che spiega a Thanos che per ottenere la Gemma dovrà sacrificare una persona amata e lui, pur piangendo in un attimo di umanità, la uccide. Intanto su Nidavellir, ridotto dal recente passaggio di Thanos ad ammasso di rovine, Eitri (Peter Dinklage), l’unico dei Nani rimasto in vita, racconta come il titano li abbia costretti a forgiare il Guanto dell’Infinito, che raccoglie le Gemme, per poi spegnere la fucina e uccidere tutti gli altri Nani. Thor riesce a riaccendere la stella che alimenta il sistema ed Eitri gli forgia la nuova arma: l’ascia Stormbreaker.
Tony Stark, Peter Parker e Stephen Strange raggiungono Titano, il pianeta natale di Thanos, qui trovano i Guardiani della Galassia reduci dallo scontro a Ovunque e decidono di affrontare insieme Thanos; Doctor Strange, in una delle sue meditazioni, scopre che solo uno dei futuri possibili – fra i quattordici milioni che gli sono apparsi -potrà portare gli Avengers alla vittoria. Intanto Capitan America e gli altri arrivano a Wakanda dove si riuniscono a Bucky Barnes/Soldato d’Inverno e Black Panther: Visione viene portato di tutta fretta nel laboratorio di Shuri (Letitia Wright), la sorella di T’Challa, l’unica che può estrargli, senza ucciderlo, la Gemma dalla fronte, perché sia distrutta prima che Thanos se ne impadronisca. Mentre la delicata operazione chirurgica è in corso, giungono le navi degli eserciti di Outriders – l’esercito di Thanos – guidati da Proxima Media Nox, Gamma Corvi e Astro Nero e incomincia un’epica battaglia. La comandante dell’esercito di Wakanda, Okoye (Danai Gurira), Vedova Nera e Scarlet uccidono Proxima, Bruce Banner, grazie all’armatura Hulkbuster sconfigge Astro Nero e Gamma Covi cerca Visione ma, quando sta per raggiungerlo, viene ucciso da Shuri. Intanto su Titano è arrivato Thanos che, colto di sorpresa viene catturato dai supereroi e tenuto fermo da Mantis ma quando questa comunica agli altri di percepirne il dolore per aver ucciso la figlia, Peter Quill, folle di rabbia, gli si scaglia contro e il titano, nella lotta riesce a ferire gravemente Tony Stark e minaccia di ucciderlo se non gli verrà consegnata la Gemma del Tempo e Strange, sicuro di ciò che aveva visto durante la meditazione, gliela consegna.
A Wakanda arrivano anche Rocket, Groot e Thor che, con il suo nuovo martello, dà un contributo decisivo alla sconfitta degli Outriders ma giunge Thanos, alla ricerca dell’ultima Gemma e le sorti del combattimento si ribaltano. Wanda, disperata, per salvare metà della razza umana, distrugge la Gemma della Mente, sfaldando così anche il corpo di Visione ma il titano grazie all’Occhio di Agamotto ne ricompone le spoglie e gli estrae la Gemma, ottenendo l’Onnipotenza (neanche l’ascia che Thor gli scaglia lo può distruggere). Ora Thanos si è trasportato da un portale su Titano e contempla il nuovo ordine che è convinto da aver dato all’Universo. Poco dopo Bucky, Groot, Quill, Spider-Man, Strange, T’Challa, Falcon, Drax e Scarlet si dissolvono e, dopo i titoli di coda, vediamo Maria Hill (Coby Smulders) e Nick Fury (Samuel L.Jackson) a New York dissolversi a loro volta ma Nick ha fatto in tempo a mandare un SOS a Captain America.
La strage (per ora) dei supereroi
Complicato remake di ben quattro film già complessi di loro: Guardiani della Galassia 2, Captain America: Civil War, Thor: Ragnarok e Black Panther, Avengers: Infinity War è una macchina narrativa pressoché perfetta, che non perde mai il filo del racconto. C’è sicuramento un gran lavoro degli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely (autori della trilogia Cronache di Narnia e degli ultimi Captain America) ma si sent, anche, la geniale mano del vecchio Jack Kirby, ideatore ed autore dei più riusciti personaggi dei fumetti Marvel: lui è abituato da sempre a seguire, albo dopo albo, le tracce di mille storie diverse ed a contaminare con personaggi di altre saghe le avventure dei suoi supereroi. Questi film – a partire dal primo fastoso Avengers – sono, a mio avviso, destinati a rimanere nella storia del cinema, come una sorta di western moderni; certamente la loro epicità (inevitabilmente meccanica) non potrà mai eguagliare la grandezza del mondo – anch’esso, peraltro, ricostruito sulla carta (“Se il pubblico vuole la leggenda, tu stampa la leggenda” diceva un personaggio de L’uomo che uccise Liberty Valance) – di John Ford.
Gli ingredienti sono quelli giusti: due professionisti di genere alla regia, un cast svuota Hollywood, effetti efficacissimi e, soprattutto, la deliziosa ironia che contrappunta, dal tempo dei primi fumetti, anche le situazioni di maggior tensione nella produzione di Stan Lee. Dulcis in fundo, la trovata geniale di far finire con una strage di eroi la prima parte del film (il sequel è atteso nel 2019): ho sentito decine di ragazzi all’uscita lambiccarsi, già in attesa del prossimo episodio. That’s entertainment recitava il titolo di due film di montaggio di qualche anno fa. Sottoscrivo: questo è il cinema di intrattenimento!
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