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Carrara Studi Aperti: fra tradizione e innovazione un viaggio nell’arte lungo 2000 anni

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La città di Carrara è una realtà molto particolare e suggestiva: conosciuta in tutto il mondo per il marmo estratto dalle sue cave, che ha dato modo ad artisti come Michelangelo e Donatello di lasciare all’umanità i loro capolavori, è stata da poco eletta Città Creativa UNESCO: oltre il 30% della sua popolazione è costituita da artisti provenienti da tutto il mondo, non solo scultori ma anche pittori, musicisti, attori, ceramisti, fotografi, illustratori e molti altre categorie artistiche.

Il 10 e l’11 giugno Carrara mette a disposizione di residenti e visitatori l’essenza del suo patrimonio artistico nella manifestazione Carrara Studi Aperti, due giorni in cui atelier, laboratori e spazi espositivi aprono le porte per un’immersione in quei luoghi d’arte caratteristici, eccezionalmente aperti al pubblico.

Abbiamo chiesto a Juan Carlos Allende, presidente dell’associazione Oltre (che ha promosso la manifestazione insieme ad APC) di parlarcene meglio.

Carrara Studi Aperti offre un viaggio nella storia degli artisti che vivono questa incredibile città: ce n’è una in particolare che possiamo raccontare?

Per rispetto nei confronti di tutti gli artisti che partecipano all’iniziativa non sarebbe bello, e sicuramente sarebbe riduttivo, raccontare solo una delle varie esperienze che hanno portato così tanti persone a far parte di questo network. Ciò che accomuna tutte le storie è la passione comune per l’arte e per l’idea che un mondo dove l’economia possa partire realmente dal basso e dal saper fare e tramandare le proprie conoscenze sia possibile.

Carrara è conosciuta nel mondo per il marmo, ma tra gli artisti che la vivono non ci sono solo scultori e marmisti: quali sono le altre eccellenze artistiche affiancano la scultura?

Tra 800 e 900 a Carrara si erano sviluppati in maniera massiccia tutti i campi delle arti visive. Per dare visibilità al marmo e alla lavorazione servivano studi fotografici all’avanguardia, centri di stampa offset specializzati, studi grafici e tutta una serie di altri laboratori di cui ancora rimane traccia, alcuni in attività (Vedi Catelani, la Coop Litotipografica, Serigrafica Apuana). Ancora oggi in città è molto forte lo sviluppo e la presenza di laboratori d’arte che fanno percorsi totalmente diversi da quello scultoreo. Lo conferma il fatto che anche l’Accademia di Belle Arti (che recentemente ha festeggiato i 250 anni dalla sua fondazione) è una delle più variegate nell’offerta formativa a livello nazionale.

Inoltre la scultura contemporanea, che si appoggia all’utilizzo delle macchine di nuova generazione, ha fatto nascere negli anni nuove professioni nel campo della lavorazione del marmo e delle pietre dure (ingegneri, modellatori 3D, addetti alla stampa 3D o alla scultura a controllo numerico CNC). Oltre a nuove tecniche per la finitura e la modellazione.

Nei giorni della manifestazione ci saranno gli atelier aperti ma anche un grande fermento artistico fra mostre e rappresentazioni: cosa possiamo segnalare ad un turista interessato?

Il modo migliore per non perdere gli appuntamenti di Carrara Studi Aperti è restare aggiornati tramite i social e il sito web www.carrarastudiaperti.it

segnaliamo che presso il museo mudaC di Carrara in via Canal del Rio è stata inaugurata, e sarà visitabile durante i giorni della manifestazione, la mostra “Riconciliarsi. Artisti, comunità, istituzioni”, a cura di Maria Rosa Sossai, promosso dal Comune di Carrara e prodotto dal mudaC | museo delle arti Carrara in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Carrara, l’Istituto Valorizzazione Castelli e l’associazione di promozione sociale Oltre/Carrara Studi Aperti.

Cosa significa il riconoscimento UNESCO di Città creativa per Carrara?

A mio parere una conferma che Carrara è una città che conserva un valore inestimabile di conoscenze e cultura non solo nella arti e mestieri della lavorazione del marmo ma anche dell’arte italiana e europea degli ultimi secoli.


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