Cinquanta sfumature di rosso: trama
Anastasia (Johnson), ora signora Grey, è in viaggio di nozze con Christian (Dornan) ma le vacanze vengono interrotte da una telefonata della segretaria Hanna (Asleigh LaThrop): qualcuno è penetrato negli uffici, ha preso dal computer di Christian dei dati sensibili ed ha appiccato un incendio. Ritornati in fretta scoprono da una telecamera che l’attentatore è Jack Hyde (E. Johnson), l’ex-caporedattore di Anastasia che Grey aveva fatto licenziare dopo che la aveva pesantemente molestata.
Lei torna al lavoro nella casa editrice – ora è caporedattore, grazie all’intuito che le aveva fatto scoprire lo scrittore di successo Boyce Fox (Tyler Hoechlin) – scortata dalla guardia del corpo Sawyer (Brant Daugherty) e accolta con affetto da tutti i colleghi, tranne Liz (Amy Prince-Francis) che è convinta che la sua promozione sia dovuta all’essere moglie del padrone. Grey la porta a vedere una splendida villa che sarà la loro nuova casa e lei avrà modo di mettere a posto l’archistar Gia Matteo (Arile Kebbel) che flirtava ostentatamente con il marito. Al ritorno, i due si accorgono di essere seguiti da una misteriosa macchina.
L’indomani Christian deve partire e, non essendo riuscito a convincere Anastasia a seguirlo, le raccomanda – in parte per la sua sicurezza, in parte per gelosia – di andare a casa appena uscita dal lavoro ma una telefonata insistente della sua amica Kate (Mumford) la convince a raggiungerla per un aperitivo. La ragazza è angosciata perché teme che il suo fidanzato Elliot (Luke Grimes), il fratellastro di Christian, abbia una relazione con Gia. Tornata a casa, viene aggredita da Jack che l’aspettava e salvata dalle guardie del corpo. Jack viene arrestato e Christian, tornato di corsa, porta Anastasia nella stanza rossa e con un vibratore la eccita, togliendoglielo di colpo, per farle provare il senso di impotenza che lui aveva sentito, essendo lontano e sapendolo in pericolo. Lei di arrabbia e fanno l’amore con solo il “normale” aiuto di due manette. L’indomani il detective Clark (Hiro Kanagawa) la va a trovare in ufficio e le fa sapere che Jack sostiene di essere stato da lei sedotto e, poi, fatto licenziare e che sembra avere motivi profondi – legati a Christian – per odiare lei e il marito. Lei e Christian passano un week end con Kate, Elliot e sua sorella Mia (Ora); dopo una notte di sesso, con il marito, l’indomani mattina, andando a fare colazione in un bar, lei vede Elliot che saluta Gia; teme il peggio ma tutto si chiarisce: l’architetta ha solo fatto da consulente per l’anello di fidanzamento che lui ha comprato per chiedere a Kate di sposarlo. Tornata in città, Anastasia ha due emozioni: va in tribunale e vede che la giudice (P. Lynn Johnson) ha concesso a Jack una cauzione (sia pur enorme: 500.000 dollari) e la sua ginecologa (Catherine Lough Haggquist) le comunica che è incinta.
La sera, quando rivela a Christian, questi le fa una scenata perché ha dimenticato di prendere gli anticoncezionali e se ne va. Torna di notte, ubriaco e pentito ma, nel metterlo a letto, lei trova sul suo telefono un messaggio di Helena (Kim Basinger) -la sua storica amante e iniziatrice alle pratiche BDSM – e l’indomani mattina gli fa una scenata e, anche quando lui le assicura di essere andato dalla donna come amico in un momento di confusione, se ne va infuriata. In ufficio le arriva la telefonata di Jack che è libero, ha rapito Mia e chiede un riscatto di 5 milioni di dollari, avvertendola che se avvertirà la polizia o Christian ucciderà la ragazza. Lei si precipita a casa, prende la pistola del marito e, elusa la sorveglianza di Sawyer, si precipita in banca. Qui chiede al direttore (Troy Welan) i soldi, che telefona a Christian la conferma dell’operazione, questi in una drammatica telefonata con Anastasia, intuendo qualcosa di grave, dà il via libera. Anastasia esce dal retro della banca e trova ad attenderla in una macchina Liz (lei aveva ceduto a Jack che da allora la ricatta) che la porta nel luogo dell’incontro. Intanto, Christian, venuto a sapere della scarcerazione di Jack e della scomparsa di Mia, capisce tutto e con il fido Taylor (Max Martini), segue il segnale del telefono di Anastasia ed avverte la polizia. Jack aggredisce Anastasia ma lei gli spara ad una gamba, mentre il marito e la polizia arrivano a salvarla. Da una vecchia foto, Christian capisce che Hyde era stato suo compagno in una casa famiglia e che lo odiava perché convinto che fosse stato adottato dai Grey al suo posto. Ora lui è un padre felice e con Anastasia si apre un periodo felice di giochi erotici serenamente condivisi.
Cenerentola sposa il principe: che palle!
Quest’ultimo capitolo della trilogia delle 50 sfumature è certamente il più debole. L’impianto di partenza – lo ricordiamo i romanzi, inizialmente, si intitolavano Masters of the Universe ed erano concepiti come una fanfiction di Twilight : la protagonista anziché un vampiro, sposa ed addomestica un sadico – ha il suo compimento: Christian è ora un bravo papà, è ricchissimo – che non guasta – e gli si concedono dei giochetti BDSM controllatissimi (si sa: i ragazzi sono ragazzi). Foley, dopo aver sostituito la cervellotica Sam Taylor-Johnson, regista del primo episodio, continua la sua opera di professionale metteur en scene ma l’impianto è inutilmente complicato dall’innesto thriller e, nel semplificarlo, si perdono dei pezzi (non è chiaro, ad esempio, come Jack trovi l’enorme somma della cauzione; nel romanzo gliela fa avere il geloso marito di Helena ma qui non viene detto). Anastasia, lo abbiamo visto è una Cenerentola un po’ più erotica (anche se l’allusione del piede e della scarpetta non scherzava!) e, come ogni manuale di psicologia ci spiega in relazione alle relazioni sadomaso, è lei ad avere il potere nella coppia, anche perché il bel Christian ha in dosi massicce la sindrome di Peter Pan; solo che (come già ci aveva splendidamente chiarito Tofano/Bonaventura ne La regina in berlina) la storia Cenerentola e del Principe dopo il matrimonio è un bel po’ noiosa. Il film però continua a piacere a nonne e teenager e, perciò, fa il suo lavoro.
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