ConcertiCondivisione e nuove emozioni con Recovery Sound il 21 giugno a Garbatella

Condivisione e nuove emozioni con Recovery Sound il 21 giugno a Garbatella

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La musica è divertimento, integrazione e linguaggio universale. È così che – il 21 giugno in occasione della Festa della Musica 2022 – Piazza Damiano Sauli, nel cuore di Garbatella diventerà palcoscenico di Recovery Sound, evento organizzato dallo Spazio Potenziale per Giovani Adulti ARGOLAB2 – Dipartimento Salute Mentale ASL RM2 – con il patrocinio del Municipio VIII di Roma.

Un concerto speciale con ospiti gli Argoritmo – giovani musicisti dello Spazio Potenziale ArgoLab2 – in una staffetta musicale che vedrà alternarsi sul palco alcune interessanti realtà del panorama romano, Roberto Casalino, Scrima, Guidobaldi, Daniele De Gregori, Garba Trio, Winkin’ Blues, Diego.

Ecco la nostra intervista agli organizzatori dell’evento.

Una progettualità virtuosa tutta romana, che parte dalla periferia di Torre Maura per arrivare a Garbatella, dalla periferia per arrivare al centro pulsante del cuore romano. Può essere anche questa una chiave di Recovery Sound?

Lo Spazio Potenziale Argolab è una nuova realtà della salute pubblica romana (DSM ASL RM2), dedicata ai Giovani Adulti del VI Municipio, distretto ai primi posti tra i più deprivati d’Italia per quanto concerne l’offerta culturale e gli spazi di aggregazione, ma anche il municipio con l’età media della popolazione residente più bassa. La progettualità di Argolab2 concettualizza il benessere individuale come realtà complessa, non legata ai confini di uno spazio predefinito. Per questo motivo, il Recovery Sound, dopo un periodo di chiusura obbligata che ha riguardato tutti, penalizzando anche i più giovani e gli artisti, ci è sembrata un’ottima “chiave”, che ha incontrato nella vivacità del quartiere Garbatella, una delle possibilità di muoverci e incontrarci che sono venute a mancare a causa della pandemia. Poi se proprio vogliamo parlare di arrivare “al centro pulsante del cuore”, ci siamo… “A ccor diamo” gli strumenti!

Un’iniziativa che si rivolge ad un pubblico meno giovane per ritrovare fiducia nei più giovani. Qual è il segreto per far passare questo messaggio?

La Festa della Musica è un evento sociale che si svolge in diverse parti del mondo, come tale non si vuole rivolgere a un pubblico specifico. Il pensiero condiviso vuole essere specifico. Argolab2 ha voluto rivolgere un pensiero dedicato alla popolazione più giovane coerentemente alla fascia di età per cui svolge la propria attività.  Il titolo del nostro evento è la frase di una filosofa: “Le radici devono avere fiducia nei fiori” (Marìa Zambrano), che propone qualcosa di diverso rispetto all’ordine temporale in cui solitamente pensiamo il passato e il futuro, abituati a un ordine in cui i piccoli debbano avere fiducia nei grandi per crescere, come un fiore può sbocciare confidando in radici che lo ancorano e lo nutrono. In questa frase è ciò̀ che viene prima nell’orizzonte temporale (le radici), cioè il passato, gli adulti, le istituzioni e, in occasioni come questa, soprattutto gli artisti, a dover nutrire e condividere la fiducia di uno sviluppo individuale e collettivo possibile, mettendo a disposizione ogni competenza necessaria per un appello al futuro, non più come irraggiungibile, ma come spazio del progetto di vita. La musica, come altre espressioni creative della realtà̀ umana, rappresenta l’ambiente in cui ognuno può fare esperienza di stare dentro di sé nell’ascolto e nelle emozioni che evoca e, al tempo stesso, di stare con gli altri nella condivisione dello stesso ascolto e nella vicinanza del sentire tutti insieme qualcosa di uguale e qualcosa di diverso.

Roberto_Casalino Foto di Laura Sbarbori
Roberto Casalino Foto di Laura Sbarbori

La Festa della Musica si fa curatrice, per arrivare alla tutela della cultura, della musica e delle nuove generazioni. Come si arriva all’obiettivo?

Dal 2020, il report del Mental State of the World e tutti i dati di letteratura evidenziano chiaramente che le condizioni psichiche della popolazione adolescente e giovane adulta risultano drammaticamente peggiorate in relazione alla pandemia. La fascia di età 15-25 rappresenta il periodo della vita in cui si strutturano le caratteristiche specifiche dell’individuo che, seppure attraverso rimaneggiamenti per tutta l’esistenza, orienteranno stabilmente verso il ruolo sociale. Questo processo necessita di possibilità di solitudine, di relazioni e di esplorazione dei diversi ambiti culturali, che nutrono la conoscenza di sé in relazione all’ambiente. L’angoscia dell’imprevisto catastrofico della pandemia ha determinato l’obbligo alla solitudine, privando delle possibilità di incontro con l’altro e di accesso ai luoghi dell’esperienza culturale. La paura della morte ha dettato il ritmo della vita, là dove c’era più bisogno di trovare un ritmo tutto personale nella scelta di stare soli o di incontrare il corpo dell’altro così come di prepararsi all’ingresso in un nuovo ciclo di studi o nel mondo del lavoro. E’ stato messo tutto “a distanza”, restituendo un futuro irraggiungibile, difficilmente realizzabile, come “da remoto” rievoca. Ciò ha reso più avvicinabili e conoscibili esperienze come ansia, ritiro sociale e depressione, che prima riguardavano esperienze conosciute e sofferte solo da chi, per altri motivi e con le opportune differenze circa il livello di gravità, si era imbattuto in altri problemi. In parte abbiamo risposto nella domanda precedente, tuttavia il raggiungimento dell’obiettivo è qualcosa di molto complesso, che nessun individuo come nessuna istituzione può illudersi di raggiungere isolatamente; occorre un investimento che riguardi tutti, trasversale a tutte le istituzioni implicate e ai diversi ambiti sociali. Nel nostro piccolo, vogliamo trovare in questo evento un’occasione di condivisione che possa far sentire l’obiettivo ideale, se non più raggiungibile in quanto organizzato da un’istituzione pubblica, quanto meno pensabile, dicibile, auspicabile!

Condivisione e nuove emozioni. Questo il linguaggio universale di Recovery Sound?

Condivisione di emozioni è sicuramente un linguaggio umano che nella musica trova grande facilitazione. L’edizione 2022 della Festa della Musica propone come tema la ripartenza del settore musicale con la particolare attenzione all’ambiente sia come natura che, implicitamente, come comunità.

Il titolo che abbiamo scelto per il nostro evento: Le radici devono avere fiducia nei fiori, pone l’accento sullo specifico investimento nei confronti del futuro dedicando un pensiero alla categoria culturale che stata più colpita negli ultimi due anni.

La parola condivisione ci avvicina e ci connette, i legami possono essere rappresentati da eventi culturali per poter creare spazi in cui ci si può – meglio in presenza – incontrare.

La parola emozione, nella sua etimologia, contiene proprio la spinta all’andare, al mettere in movimento. La musica, come spazio di condivisione emozionata, può contribuire a un nostro movimento attivo. Basta anche semplicemente fermarsi, ascoltarsi e sentirsi vitali per pensare che qualche possibilità possa nascere. In fondo, come ogni cosa di cui si può gioire, la musica non ha pretese!


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