Chocolat una storia di proibizioni, amore e ribellioni. Da romanzo a film, ecco come il cioccolato può cambiare la vita di un intero paese
Chocolat – da romanzo a pellicola
Il romanzo Chocolat, nasce dalla penna di Joanne Michèle Sylvie Harris, una scrittrice britannica. Joanne Michèle Sylvie Harris, nasce da mamma francese e papà inglese. I suoi nonni hanno un negozio di dolciumi in cui la scrittrice cresce tra leggende e folklore. Chocolat, infatti, è una sorta di rivisitazione della vita della sua bisnonna, una donna definita strega e guaritrice. Le sue origini e le ricette segrete della sua famiglia sono diventati spunti per i suoi magnifici romanzi, non solo per Chocolat. Questa sua opera è stata pubblicata in Italia nel 1999.
Nel 2000 esce nelle sale un film ispirato al romanzo di Joanne Michèle Sylvie Harris dall’omonimo titolo. Chocolat, il film, vede come protagonisti attori del calibro di Johnny Depp, Juliette Binoche ed Alfred Molina, diretti dal regista Lasse Hallström.
Chocolat – la storia
Siamo nel 1959 in un tranquillo e monotono paese della Francia. A Lasquenet la vita scorre piatta e grigia, all’interno dei rigidi limiti dettati dal sindaco e dalla Chiesa. L’arrivo di Vianne Rochet, e di sua figlia Anouk, sconvolge tutto il paese. La donna e sua figlia prendono in affitto un’abitazione abbandonata e la restituiscono allo splendore originale, nel quale aprono una cioccolateria. Vivianne inizia a conquistare tutti gli abitanti e la loro fiducia, grazie agli espedienti che trova sia in cucina che al bancone.
La donna, non si sa come, riesce a comprendere quali siano le reali esigenze e gusti dei clienti che man mano vanno ad aumentare, anche se contro la volontà del parroco e del sindaco. La sua attività, anche se apprezzata da molti, continua a destare scandalo. Soprattutto il tenore di vita di Vivianne e sua figlia. Le cose per la donna si aggravano quando in paese arriva un gruppo di zingari tra i quali c’è Roux. L’uomo si invaghisce della pasticcera e la donna non può fare a meno di ricambiare anche sapendo di correre parecchi rischi. Durante una notte particolare, i barconi degli zingari vengono bruciati e Vivianne spaventata per la figlia va in crisi. A termine della nottata di paura, decide di non voler più partire. Scelta rinforzata anche dall’accettazione el sindaco della sua presenza in paese.
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