Film di Adam Robitel. Con Deborah Ann Woll, Tyler Labine, Taylor Russell, Logan Miller, Nik Dodani USA 2019
Escape Room – Recensione
Escape room, come spesso capita agli horror, è un piccolo caso produttivo: costato 9 milioni di $ ne ha finora incassati più di 100 (metà in patria e metà nei mercati stranieri). La regia è di buon servizio (Robitel ha diretto il quarto episodio di Insidious) ed il cast è composta da noti attori di serie di recente successo: Lost in space (Taylor Russell), True blood e Daredevil (Deborah Ann Woll), The walking dead (Logan Miller), The game (Jay Ellis), Atypical (Nik Dodani). La sceneggiatura di Bargi F. Shut e Maria Melnik (anche loro con alle spalle un solido curriculum di serial televisivi) è ben calibrata ed ha vari creditori, come è normale in un prodotto di genere. E’ facile ravvisarvi gli echi dell’allora avveniristico (è del 1997) Cube – Il cubo e di The game per quanto riguarda la partecipazione ad un gioco di ruolo che si rivela pericoloso; così come la caccia all’uomo organizzata da ricchi corrotti ha avuto varie declinazioni – basti pensare al classico Conte Zaroff – Partita pericolosa (1932) dei creatori di King Kong Cooper e Schoedsack o a Senza tregua con Van Damme – così come l’idea di un gruppo di sopravvissuti che si trovano a riaffrontare la morte era al centro dei vari episodi di Final destination.
Tutto però è cominciato con il capolavoro di Agatha Christie 10 piccoli indiani – il romanzo giallo più venduto dalla storia, che ha avuto svariate edizioni cinematografiche e televisive ed ha ispirato vari altri film (Invito a cena con delitto, Incubo finale, Detox, Identità, Nella mente del serial killer) – nel quale dieci colpevoli di omicidio che l’hanno fatta franca vengono invitati su di un isola e uccisi da un misterioso giustiziere (nella successiva versione teatrali due personaggi – in realtà realmente innocenti – si salvavano, come in questo film). Escape room non è un capolavoro ma, come abbiamo detto, è ben costruito ed è uno degli esempi di come il cinema possa trarre linfa vitale dal mondo dei games. La preparazione di un disastro aereo nei titoli di coda promette un sequel.
Escape Room – Trama
Zoey Davis (Rusell) è una brillante studentessa di fisica ma è traumaticamente chiusa in se stessa così da non riuscire a rispondere al proprio insegnante (Cornelius Geaney jr.) pur essendo preparatissima e da rifiutare l’invito a passare il Natale (lei è orfana) dalla famiglia della sua roommate (Jessica Sutton). Jason Walker (Jay Ellis) è un rampante broker finanziario e si vanta con il suo ammirato assistente (Russell Crous) perché aspetta un invito e un regalo da un ricco investitore al quale ha fatto guadagnare parecchi soldi. Ben Miller (Miller) è un magazziniere nerd che non riesce nemmeno a farsi promuovere cassiere perché il suo capo (Bart Fouche) lo considera troppo imbranato per stare a contatto con i clienti.
Tutti e tre ricevono in regalo un cubo nero dall’interno del quale, dopo averlo manipolato, compare un invito personalizzato della società Minos ad un gioco di ruolo con in palio un premio di 10.000 dollari. Vanno così alla sede e vengono indirizzati dal concierge (Vere Tindale) in una stanza dove trovano altri tre giocatori: la bella e disinvolta Amanda Harper (Woll), con la schiena segnata da profonde cicatrici, il ruvido camionista Mike Nolan (Labine) e il giovanissimo appassionato di giochi Danny Khan (Dodani), che spiega agli altri le regole della Escape Room: un gioco basato sui videogames nel quale bisogna, di volta in volta, trovare il meccanismo per uscire dalla stanza nella quale si è rinchiusi. Mentre parlano, la sala d’aspetto comincia a surriscaldarsi: il gioco è cominciato ed è mortale.
I partecipanti passano avventurosamente dall’anticamera infuocata ad un lago ghiacciato e ad una sala da biliardo capovolta; giunti ad una corsia d’ospedale si accorgono che contiene i letti e le cartelle cliniche dei precedenti incidenti nei quali erano stati gli unici sopravvissuti: Zoey aveva perso i genitori in un cappottamento dell’auto di famiglia, Jason era naufragato nel gelido oceano con il suo caro amico, Gabe (Adam Robitel), che era morto tra i flutti, Ben aveva avuto la famiglia decimata da una fuga di gas, Amanda, combattendo in Iraq, era stata colpita assieme ai suoi compagni da un rudimentale ordigno incendiario e Mike, trasportando con altri camionisti un carico pericoloso, si era salvato a stento. I giocatori rimasti in vita capiscono di essere intrappolati da qualcuno che ha studiato le loro storie e vuole nuovamente mettere alla prova le loro possibilità di sopravvivenza. Il gioco continua a mietere vittime, mentre si passa ad una stanza psichedelica e ad un vorace salotto vittoriano. Si salvano in due e riusciranno anche a sopraffare il Game Master (Yorick van Wageningen) ma…
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