Nell’ambito delle manifestazioni per Genova Capitale del Libro, dal 20 aprile al 30 giugno 2024 il Palazzo Ducale di Genova ospiterà la mostra Franco Maria Ricci. L’Opera al Nero, a cura di Pietro Mercogliano, realizzata in collaborazione con la Fondazione Franco Maria Ricci. L’esposizione genovese intende essere un omaggio al grande editore, grafico e collezionista, ideatore e creatore del più grande labirinto esistente al mondo, composto interamente da piante di bambù.
La nuova retrospettiva di Palazzo Ducale a Genova, approfondirà in particolare la produzione editoriale di Ricci. “So che il titolo della esposizione, L’Opera al nero, può prestarsi a equivoci”, ha spiegato Laura Casalis, compagna di lavoro e di vita di Franco Maria Ricci nonché attuale direttrice della rivista FMR, nel nuovo numero primaverile della rivista.
“Se Ricci amava il nero non era per le connotazioni liturgiche o politiche e nemmeno per quelle esoteriche (la nigredo alchemica); il nero – somma e denso impasto di tutti i colori – era per lui il colore della vita”.
Profondo il legame di Franco Maria Ricci con Genova, città di origine dei suoi antenati, che poi dopo l’Unità d’Italia si sono trasferiti a Parma.
Il percorso espositivo si svilupperà in sette sale strutturate come un vicolo cieco, in modo che la prima e l’ultima coincidono, come nei più antichi labirinti. Si parte dalla sala d’ingresso, allestita similmente a una delle storiche librerie che Ricci aveva disseminato in tutto il mondo: qui saranno collocate opere dedicate a Genova e alla Liguria, omaggio alla città e alle origini dell’editore.
Le successive sale saranno invece dedicate alle principali collane pubblicate da Ricci, con l’intento di ricostruire attraverso le opere esposte la carriera del grande editore: i preziosi volumi del suo maestro tipografo Giambattista Bodoni e dell’Encyclopédie degl’Illuministi, le opere d’arte che provengono dalla collezione Ricci (da Luca Cambiaso ad Antonio Ligabue) e la storia della rivista FMR.
I visitatori avrano la possibilità di ammirare inoltre le importanti prove grafiche create da Ricci negli anni Sessanta e Settanta, tra cui spiccano i loghi per Poste Italiane, Cariparma, Alitalia, Smeg, poi le copertine di celebri collane quali I segni dell’uomo, La Biblioteca di Babele, con i ritratti degli scrittori disegnati dalla matita di Tullio Pericoli, e La biblioteca blu, dal caratteristico colore azzurro carta da zucchero. Un’intera sala sarà poi dedicata alla rivista FMR, con le sue copertine iconiche e “l’invenzione del nero” che avvolge le immagini creando imprevedibili contrasti.
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