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Le tribù dei Pitti di Scozia, svilupparono sistemi di scrittura già 1700 anni fa

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I Pitti, dal latino pictus che significa dipinto, erano una confederazione di tribù che abitavano quelle terre che poi divennero la Scozia, prima dell’arrivo dei romani. Proprio contro quest’ultimi i Pitti opposero una strenua resistenza, rendendo difficile l’avanzata dei romani in Gran Bretagna. Anche se non si hanno molte informazioni su queste tribù che hanno dominato la Scozia per secoli, le prove suggeriscono che la cultura dei Pitti era ricca. Un nuovo studio ha trovato le prove dell’esistenza di una lingua scritta già 1700 anni fa.

Al tempo la Scozia, conosciuta come Caledonia, rappresentava una conquista molto allettante per l’antico Impero Romano perché era ricca di molte risorse come piombo, argento e oro. Nonostante i loro sforzi, i Romani non hanno mai veramente conquistato l’intera Scozia. La frontiera romana più lontana in Britannia era segnata dal Vallo di Antonino, che fu eretto nel 140 d.C. tra il Firth of Forth e il Firth of Clyde, per poi essere abbandonato due decenni dopo il costante raid dei clan più feroci della Caledonia, i Pitti.
La loro continua opposizione all’impero però non gli ha impedito di apprendere alcuni aspetti della cultura romano molto utili, come per esempio la scrittura.

tribù scozzesi dei pitti
lastra di granito, The Craw Stone at Rhynie, con simboli Pitti che sembrano essere stati scolpiti nel V secolo d. C.

E’ stata ritrovata una lastra di granito, The Craw Stone at Rhynie, con simboli Pitti che sembrano essere stati scolpiti nel V secolo d. C. I ricercatori dell‘Università di Aberdeen sostengono che le misteriose pietre scolpite, potrebbero in realtà rappresentare un sistema di simboli ancora da decifrare.

“Negli ultimi decenni c’è stato un crescente consenso sul fatto che i simboli su queste pietre sono una prima forma di linguaggio e i nostri recenti scavi e la datazione di oggetti trovati vicino alla posizione delle pietre, fornisce prove per una cronologia più esatta ed attendibile. La nostra datazione rivela che il sistema dei simboli risale probabilmente al III-IV secolo d.C. e da un periodo precedente a quello che molti studiosi avevano ipotizzato “, così ha affermato Gordon Noble, capo dell’archeologia dell’Università di Aberdeen che ha guidato lo scavo archeologico.

La nuova e più robusta cronologia aiuta a definire un modello chiaro sia nella data probabile che nello stile delle incisioni. Uno degli scavi più importanti è stato eseguito presso un forte nel pontile Dunnicaer, situato a sud di Stonehaven, nell’Aberdeenshire. Fu qui che gli archeologi trovarono molti monumenti in pietra durante il XIX secolo. Il nuovo esame suggerisce che le pietre provenivano dal bastione del forte e che l’insediamento era al culmine tra il III-IV secolo.
La datazione diretta è stata effettuata anche su oggetti di ossa e strati di insediamento da siti nelle Isole del Nord. Questa analisi ha mostrato che il sistema dei simboli era usato nel V secolo d.C. nell’estremo nord, la periferia di Pictland.

Sono sopravvissuti circa 350 oggetti classificati come pietre di Pictish. Il più vecchio di questi artefatti contiene di gran lunga il maggior numero di esempi sopravvissuti dei misteriosi simboli pictici. Venivano scolpiti i simboli su pietra, ossa, oggetti in metallo e altri manufatti, ma non impiegavano la scrittura su carta.

Se questi simboli sembrano familiari, sappiate che sono emersi nello stesso periodo del sistema runico in Scandinavia e in alcune parti della Germania o del sistema Ogham in Irlanda. Tutte queste regioni non furono mai conquistate dai Romani, ma i ricercatori ipotizzano che lo stretto contatto con i Romani, sebbene in gran parte segnato dalla violenza, possa aver influenzato la creazione di sistemi di scrittura proprietari fuori dall’impero.

Per quanto riguarda il significato della scrittura Pitti, i ricercatori dicono che probabilmente non sarà mai decifrato in assenza di un testo scritto sia in Pitti sia in una lingua conosciuta. Fino a quando non verrà scoperta una ‘stele di Rosetta’, dovremo accontentarci di meravigliarci di queste monumentali forme di comunicazione.


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