In occasione del quattrocentesimo anniversario dell’elezione al soglio pontificio di Urbano VIII° Barberini, le Gallerie Nazionali di Arte Antica dedicano un’imponente mostra al pontificato più lungo e rappresentativo del XVII° secolo (1623-1644). A cura di Maurizia Cicconi, Flaminia Gennari Santori e Sebastian Schütze, la mostra è prodotta dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica con il sostegno della Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura.
L’Immagine Sovrana, questo il titolo della mostra visitabile sino al 30 luglio p.v., celebra il profilo culturale e politico del papa che più di ogni altro incise sul pensiero filosofico, sul sapere scientifico e sulle arti del Seicento, con l’obiettivo di illustrare le modalità attraverso le quali il pontefice privilegiò lo strumento dell’egemonia culturale in funzione dell’azione politica e di governo.
Urbano VIII° insieme ai nipoti, i cardinali Francesco e Antonio e il Principe Taddeo Barberini, perseguì con tenacia un progetto politico-culturale ambizioso, che pervase tutti gli ambiti della conoscenza e della produzione artistica e culturale.
Per il letterato e poeta Maffeo Barberini il mecenatismo e la promozione delle arti concorsero in modo sostanziale al potenziamento del governo spirituale e temporale della Chiesa, e non solo all’accrescimento del prestigio personale e famigliare.
Urbano VIII° diede un timbro inconfondibile al suo pontificato, promuovendo imprese colossali come il baldacchino di San Pietro, disegnato da Gian Lorenzo Bernini, o l’affresco di Pietro da Cortona nel grande salone di Palazzo Barberini.
Si impose un nuovo stile, che ebbe immediata diffusione non solo a Roma e in Italia, ma nell’intero scenario europeo: il Barocco nasce a Roma, con i Barberini.
“Questa mostra rappresenta l’apice di un lavoro di ricerca durato molti anni, segnando un traguardo importante del percorso di confronto e di scambio con le istituzioni museali italiane e straniere che ho perseguito fin dal mio insediamento” dichiara Flaminia Gennari Santori, direttrice del museo e co-curatrice della mostra, che prosegue: “Sono infatti moltissimi i musei, i collezionisti e le istituzioni con cui abbiamo intessuto rapporti in questi anni, che hanno capito l’importanza del progetto e aderito con entusiasmo concedendo prestiti prestigiosi”.
Per la prima volta, protagonisti e capolavori di quell’eccezionale stagione che fu il pontificato di Urbano VIII° saranno riuniti nuovamente a Palazzo Barberini, la sontuosa residenza di famiglia costruita di fronte al Quirinale.
Capolavori della collezione Barberini, smembrata nei secoli e attualmente conservata nei principali musei del mondo, tornano quindi nella loro sede originaria; si potranno ammirare opere, fra le altre, di Gian Lorenzo Bernini, Caravaggio, Valentin de Boulogne, Francesco Mochi, Nicolas Poussin, Andrea Sacchi e alcuni degli spettacolari arazzi prodotti dall’Arazzeria Barberini. In mostra più di 80 opere provenienti dalla collezione del museo e da oltre 40 tra istituzioni museali, collezioni private italiane e internazionali.
Prestiti importanti arrivano anche dalla preziosa collaborazione con importanti collezioni private, tra cui quella del Principe Corsini di Firenze. Oltre ai capolavori, usati come strumento di fine diplomazia internazionale presso le principali corti europee, i libri, le stampe, gli oggetti, la raffinatissima collezione antiquaria e i grandi arazzi di famiglia concorreranno a far rivivere, in un’occasione irripetibile, i protagonisti dell’epoca.
La mostra mira infatti “a restituire al pubblico” le idee dominanti e il funzionamento di un progetto intellettuale straordinariamente ambizioso, che ha trasformato Roma nella culla e nel luogo di irradiazione della cultura barocca partendo da Palazzo Barberini come suo centro ideale.
Il percorso si articola in dodici sezioni, procedendo dallo Spazio Mostre al piano terra agli spazi più emblematici del museo, come le sale monumentali del piano nobile: Salone Pietro da Cortona, Sala Marmi, Sala del Trono, Sala Paesaggi e alcune sale della collezione permanente.
Accompagna la mostra il catalogo edito da Officina Libraria che contiene saggi di Maurizia Cicconi, Flaminia Gennari Santori, Sebastian Schütze, curatori della mostra; testi di Filippo Camerota, Anthony Colantuono, Alessandro Cosma, Michele Di Monte, Irene Fosi, Sergio Guarino, Frederick Hammond, James Harper, Ingo Herklotz, Paola Nicita, Louise Rice, Alesandra Rodolfo, Emilio Russo, Francesco Sorce, Caterina Volpi.
Lunedì 17 aprile 2023, si terrà a Palazzo Barberini la giornata di studi “Un papa poeta”. Maffeo Barberini e la cultura letteraria di primo Seicento”, a cura di Emilio Russo, professore ordinario di Letteratura italiana alla “Sapienza” Università di Roma. Al centro dell’incontro la produzione letteraria e panegirica di papa Urbano VIII, in particolare i Poemata, esposti nella sala paesaggi di Palazzo Barberini. Più in generale, si cercherà di mettere in luce il profilo complesso di Maffeo Barberini, la sua attività da cardinale e la sua politica culturale da papa, con l’obiettivo di dimostrare il rilievo assoluto di papa Urbano VIII° e delle sue scelte nella letteratura, nella scienza e nella storia dell’arte della prima metà del Seicento.
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