Una tre giorni dedicata alle religioni presso l’Istituto San Gallicano di Roma, un evento che ha visto a Trastevere giungere da tutto il mondo rappresentati di moltissime confessioni religiose, giovani, meno giovani, donne e anche giovanissimi pronti a testimoniare che insieme si può convivere pacificamente, credendo nella ricetta di conoscersi, confrontarsi e capirsi. Si chiama “ Mondoreligioni”, il festival che ha animato le sale del settecentesco edificio commissionato da Papa Benedetto XIII, con dibattiti, presentazioni di libri, musica, documentari e incontri, a cominciare da quelli con gli studenti di alcune scuole superiori romane.
“Mondoreligioni” un Festival per unire, per dialogare sulle note dell’Inno alla gioia di Beethoven!
“Vogliamo un’Italia dell’inclusione e vogliamo che, nel mondo, tutti possano professare il proprio credo nella pienezza del diritto”. Questo l’incipit di Emanuela Claudia Del Re, Viceministro degli Esteri e della cooperazione internazionale, all’apertura del festival di cui è ideatrice . Un logo particolare quello della manifestazione: un pentagramma con i simboli delle grandi religioni, a ripetere l’Inno alla gioia di Beethoven. “Ci tengo– ha sottolineato il viceministro- che questo tipo di evento risuoni nel mondo, in un’ottica italiana ed europea”. Grazie alla stretta collaborazione dell’Associazione Italiana di Sociologia (AIS), con il patrocinio della Regione Lazio, la manifestazione ha assegnato anche il premio ‘Mondoreligioni Award 2019′.
“Tanti giovani sono pronti a rompere le barriere dell’indifferenza, della superficialità e dell’odio, per passare a una cultura dell’integrazione, dell’accettazione e della diversità’”, così ha dichiarato Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento europeo, ospite dell’iniziativa in un’intervista all’agenzia Dire. “Ho sentito domande stimolanti, che testimoniano la vivacità intellettuale e la richiesta di essere ascoltati dalla politica e dalla società civile, anche sul tema della ricchezza delle religioni” dice Castaldo. Convinto che ormai “la sponda sud del Mediterraneo assomiglia molto a quella nord e a volte ci sembra più vicina culturalmente rispetto all’Europa settentrionale”.
Una dinamica, questa, che evidenzierebbe centralità e responsabilità dell’Ue, intesa come “spazio di diritti e libertà’”. Secondo Castaldo, “sebbene la libertà religiosa figuri come principio chiave in tutte le Carte dei diritti più importanti ancora oggi in tanti stati non e’ rispettata”.
Il rappresentante di Sant’Egidio, Alberto Quattrucci, ha sottolineato che il festival si apre all’indomani del 51° anniversario dell’assassinio di Martin Luther King. “Vogliamo – ha detto Quattrucci – raccogliere l’eredita’ di un sogno di un uomo di pace e di spiritualità, il sogno di un mondo dove tutti possano sedere alla stessa mensa e raccoglierne l’eredità”. L’auspicio allora e’ che “Mondoreligioni” sia “una sosta dinamica, nella quale ci si incontri”. L’assunto, ha concluso, e’ che le “religioni hanno un ruolo nel dare un’anima alla vita insieme”.
Mondoreligioni: il programma svolto
Nella prima giornata tra i vari eventi in programma un concerto Gospel, due libri di autrici musulmane : “Sotto il Velo” e “Inviati per caso. Viaggio nell’Italia nelle Religioni”; un “ Viaggio nel cattolicesimo italiano contemporaneo” della Rivista “ Religioni e società”. I libri : “Erasmo, umanesimo cristiano” di Luigi Berzano e “Misteri pagani. Mistero cristiano” di Ezio Abrile, “Il 68 e il testamento di Gesù-Due utopie a confronto” di Carlo Di Cicco e “Mithra. Il Dio dei misteri” di Maarten J. Vermaseren e una “Riflessione sul dialogo interreligioso nella cultura e nell’arte” .
Nella seconda giornata la presentazione del libro di Mario Giro :” La globalizzazione difficile. Ridisegnare la convivenza al tempo delle emozioni”, “ Roma città plurale” di Alessandro Saggioro e Carmelo Russo, una tavola rotonda sulle “Guarigioni spirituali: approcci al benessere” e molto altro.
Nella giornata conclusiva prima della cerimonia di consegna dei premi, sul palco del San Gallicano è stato presentato il libro di Alfabeto Treccani: “Estremismo e radicalismo. Le ragioni del dialogo“, a cura di Carlo Giovanni Cereti, professore all’Università Sapienza di Roma, con l’intervento dell’autore e di Akbar Gholi, direttore dell’Istituto di Cultura della Repubblica islamica dell’Iran a Roma e di Shirin Zakeri del Centro interdipartimentale per la ricerca scientifica e la cooperazione con l’Eurasia, il Mediterraneo e l’Africa Subsahariana dell’Università Sapienza.
Il libro di Alfabeto Treccani: “Estremismo e radicalismo. Le ragioni del dialogo
Si tratta di un libro unico nel suo genere perché mette a confronto testimonianze che guardano alle vicende storiche e culturali da diversi punti di vista e con prospettive spesso in conflitto, ma sempre animate da un sincero desiderio di dialogo e di confronto.
“Gli interventi contenuti in questo volume sono concrete testimonianze del profondo dialogo tra due Paesi di antica cultura. Sono un momento del serrato colloquio che prosegue negli anni, nonostante le mutevoli condizioni politiche. Iran e Italia condividono un comune interesse nella pace della regione del Mediterraneo e del Medio Oriente, nella cui comune storia entrambe affondano profonde radici”, nota il professor Cereti che spiega , all’Agenzia Nova,come “questo libro sia dedicato alla discussione dei diversi estremismi e radicalismi che funestano il nostro tempo, fenomeni che hanno straziato la nostra regione, falciando vite innocenti e innescando una spirale d’odio difficile da fermare“.
Il volume raccoglie scritti di Massimo Bray, direttore dell’Istituto della Enciclopedia italiana Treccani, e di Abuzar Ebrahimi Turkoman, presidente della Islamic Cultural Relations Organization di Teheran, che introducono l’opera che si sviluppa poi attraverso undici interventi. “Il ruolo dell’arte nel controllo dell’estremismo religioso” di Hossein Belkhari Qahi (Università di Teheran); “Minoranze e diritti.
Una prospettiva regionale nella sua dimensione storica” di Michele Brunelli (Università di Bergamo); “Radicalismo e patrimonio culturale” di Carlo Cereti che sottolinea come “i grandi conflitti hanno sempre colpito il patrimonio culturale e nessuno può stupirsi che lo stesso accada oggi, in un momento storico in cui è in atto una feroce guerra asimmetrica“. Tra gli altri capitoli del libro, “Estremismo e radicalismo nella regione del Mediterraneo allargato” di Riccardo Redaelli (Università cattolica del Sacro Cuore di Milano). “Modalità di confronto con l’estremismo religioso e l’islamofobia” di Mehdi Farmanian (Università delle Religioni di Qom). “Controllo dell’estremismo religioso in Medioriente” di Davoud Feyrahi (Università di Teheran). “Estremismo religioso: strategia didattica per prevenire l’espansione delle spirali d’ira e violenza” di Akbar Gholi (direttore dell’Istituto culturale della Repubblica Islamica d’Iran a Roma).
Mondoreligioni: il programma svolto
A seguire la visione di un intenso documentario “La festa negata. La voce e il futuro degli Yazidi” realizzato nel 2015 da Emanuela Del Re, il racconto di una comunità attraverso interviste e testimonianze di diversi rappresentanti della comunità yazida raccolte in Iraq. Girato nel nord dell’Iraq a Lalish, a 60 km da Mosul, luogo sacro per gli yazidi dove sorge il complesso sacro dedicato al fondatore Shaikh ‘Adi. Proprio il pellegrinaggio a Lalish in occasione delle diverse festività annuali è tra i principali doveri del fedele yazida ed evento che struttura i legami sociali interni ad una comunità spesso emarginata e chiusa alle influenze esterne. L’intera valle è un microcosmo sacro che include i santuari costruiti intorno alle tombe dei principali sette personaggi santi venerati dalla tradizione, con luoghi o edifici connessi che costituiscono il circuito attraverso il quale è scandito il pellegrinaggio e i suoi atti rituali.
Il gruppo etno-religioso di lingua curda kurmanji è stato seriamente minacciato dai sistematici attacchi perpetrati da ISIS e numerosi oggi sono i campi allestiti nei pressi di questa isolata valle del Kurdistan per ospitare i rifugiati provenienti dai villaggi delle province nord-occidentali dell’Iraq”. – Descrizione tratta dall’articolo del Prof. Gianfilippo Terribili della sapienza, in un suo articolo per Atlante – Treccani, dal titolo “ Via della Seta. In pellegrinaggio con gli Yazidi”.
MondoReligioni Award 2019
I premi di quest’anno “MondoReligioni Award 2019” sono stati assegnati a Pir Xidir Suleiman, un esponente della Comunità Yazida, e a Khola Maryam Hubsch, una esponente della Comunità Ahmaddiya. Pir Xidir Suleiman è stato membro del Parlamento della Regione autonoma del Kurdistan iracheno e ora vive tra l’Iraq e la Germania. Khola Maryam Hubsch è una giornalista che ha fatto parte del comitato per i diritti della comunità Ahmaddiya e che adesso vive in Germania. Sono entrambi attivisti per i diritti umani e per il rispetto dei diritti delle loro comunità.
Momenti di commozione e di speranza per la foto di gruppo con i rappresentanti di tutte le religioni e minoranze religiose presenti, in un momento in cui molte cose , tra cui la convivenza e la fratellanza vengono messe in discussione in molte aree del nostro pianeta, tra cui l’ Europa, il messaggio è forte e non è fatto solo di belle parole. Ritrovarsi a dialogare, ascoltare musica, conoscere nuovi costumi e tradizioni, leggere e soprattutto sorridere insieme.
“Dialogare significa essere convinti che l’altro abbia qualcosa di buono da dire, fare spazio al suo punto di vista, alla sua opinione e alle sue proposte, senza cadere, ovviamente, nel relativismo. E per dialogare bisogna abbassare le difese e aprire le porte”. Con queste parole di Papa Francesco credo si possa riassumere il senso di “ Mondoreligioni” e la missione che il Festival si prefigge sin dalla sua prima edizione.
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