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Percorsi museali immersivi

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di Paolo Poponessi

Credo che non dimenticherò mai l’esperienza vissuta nell’ ottobre del 1995 quando ebbi l’occasione di vistare il Museo Egizio del Cairo ancora nella sua vecchia sede. Una quantità immensa di oggetti esposti secondo un criterio che definirei ottocentesco ma che mi ha prodotto un impatto emozionale grandissimo, complice forse la saga di Indiana Jones con i film programmati in tv innumerevoli volte che immancabilmente catturano per una ennesima visione. 

Un museo come quello del Cairo, progettato in una epoca nella quale il marketing in generale e, nello specifico, il marketing culturale non erano ancora stati pensati ed elaborati come strumenti da utilizzare in ambito culturale, ha prodotto in me un coinvolgimento emotivo forte. In qualche modo mi ha fatto vivere una dimensione esperienziale, immersiva, stimolante sul piano emozionale, richiamando in me sensazioni, conoscenze storiche, ricordi di esperienze vissute a fronte di altri esempi di patrimoni culturali.

In sostanza quello che il Museo Egizio mi ha fatto vivere trent’ anni fa è l’obiettivo che i musei e gli operatori culturali aperti alle innovazioni e agli stimoli della contemporaneità oggi cercano di raggiungere e consolidare: fare vivere al visitatore una esperienza coinvolgente, consentirgli di vivere con la visita al museo o all’ area archeologica una realtà immersiva che elimini la barriera spazio/tempo. Nella sostanza il visitatore non è più il semplice destinatario di informazioni storico/artistiche relative ad un’opera d’arte, ad un sito archeologico, ad una chiesa.

Il visitatore, invece, viene posto nelle condizioni di vivere un rapporto più stretto con ciò che visita, favorendo la sua immersione nella storia, nel tempo nel quale le opere d’ arte sono state concepite e nella storia e nella personalità dell’autore di un quadro o di una scultura.

Se, ad esempio, un museo o una mostra d’arte ha questa capacità di fare vivere questa esperienza immersiva una conseguenza da non trascurare è l’aumento di attrattività tale da attirare alla fruizione del bene culturale anche chi non ha mostrato fino a quel momento una particolare attenzione verso mostre, esposizioni, siti archeologici etc.

Utilizzando una terminologia che potrebbe scandalizzare qualche operatore culturale ancora in una ottica tradizionalista (è pur vero che stanno gradualmente diminuendo di numero…) è in questo modo possibile agganciare segmenti di mercato che non sono quelli abituali e tradizionali, ottenendo il positivo e meritevole risultato di portare cultura ad un numero più elevato di persone.

È evidente che, perché un museo, una mostra, un’ area archeologica possano fare vivere una esperienza di crescita culturale attraverso una esperienza immersiva, emotivamente coinvolgente, bisogna che siano profondamente ripensati i criteri di musealizzazione, espositivi e dei percorsi di visita.

Devono infatti essere utilizzati nuovi strumenti integrati ovviamente con la struttura esistente per la fruizione del museo o della mostra. Si tratta perciò di introdurre quegli strumenti dei quali è ormai diffusa la conoscenza come la multimedialità, la realtà aumentata, il digitale lo storytelling tradizionale e la sua versione digitale. Più che spiegarne e dettagliarne per ognuno di essi sul piano teorico le specificità e le potenzialità, mi sembra più utile in questa sede citare alcune esperienze che hanno utilizzato con ottimi risultati questi strumenti.

Visore 3D musei immersivi

Tra i musei a rilevanza nazionale vorrei riservare una particolare  attenzione a quanto fatto dal MEIS (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoà) di Ferrara (https://meis.museum), che proprio per rendere maggiormente attrattiva, accessibile e comprensibile ai visitatori una complessa storia come quella dell’ ebraismo italiano che si articola in un percorso di oltre due millenni ha metodologicamente utilizzato la multimedialità sia per la parte espositiva permanente sia per le mostre temporanee.

Il Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina (www.museofarainsabina.it) si trova nel cuore del suggestivo centro storico di Fara in Sabina in provincia di Rieti. Tra i tanti punti di interesse che racchiude vi è la sala del Carro del Principe di Eretum, antica città sabina, un tempo collocato nella Tomba XI della Necropoli di Colle del Forno.

Ricostruito nelle parti mancanti e corredato da un adeguato apparato di sintetiche didascalie, il carro è posto in una sala dove il visitatore si trova immerso in una musica d’ ambiente e vede proiettate sulla parte immagini che evocano una processione rituale o un corteo regale. Grazie alla multimedialità il pubblico incontrando la fisicità del reperto in mostra in questo ambientamento multimediale può rivivere nel presente una frazione di tempo nel quale il carro era utilizzato dagli antichi sabini.

Altro esempio è dato dalla sala nella quale sono esposti i materiali ritrovati nella tomba 36 della citata necropoli, una sepoltura regale. Il visitatore, entrando in un ampio salone buio con fasci di luce che illuminano i reperti, ha la sensazione di entrare realmente nella tomba così come gli antichi sabini duemilasettecento anni fa oppure ha l’occasione di provare la stessa emozione di un archeologo che per la prima volta si addentra nella tomba.

Coinvolgimento emotivo, un’esperienza diversa nell’ accostarsi all’ arte e alla storia, vivere oggi il tempo passato: questo è il mix che rende ancora più interessante la visita di questo museo.

Il Piccolo Museo del Diario (www.piccolomuseodeldiario.it) di Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo è collegato alla presenza nel borgo toscano ormai conosciuto come la  “Città del diario” di un archivio pubblico (www.archiviodiari.org)  nato dall’ intuizione del giornalista e scrittore Saverio Tutino (1923-2011) che, come si legge sul sito web dell’ archivio,  “raccoglie scritti di gente comune in cui si riflette, in varie forme, la vita di tutti e la storia d’Italia: sono diari, epistolari, memorie autobiografiche.”

Il Piccolo Museo del Diario, nonostante le dimensioni ridotte (quattro ambienti) è in realtà un grande museo, perché in questi spazi ridotti, una multimedialità non invasiva che si fonde con una notevole capacità narrativa delle guide/operatori del museo è in grado di fare percepire il fascino dei diari custoditi in archivio e la ampiezza e complessità di questa raccolta.

Immagini unite a voci recitanti che leggono brani di alcuni selezionati diari, uno schedario dal quale aprendo uno scomparto una voce narrante racconta parti della vita di una persona sconosciuta che diventa così conosciuta al visitatore. Da questa visita al Piccolo Museo si esce certamente riscoprendo tante storie della nostra Italia (del passato e del presente), ma anche pienamente coinvolti nella vita di persone fino a quel momento ignote, condividendone in qualche modo speranze, gioie e sofferenze.

Altro esempio sul quale riflettere è quello che troviamo tra le mille suggestioni della visita a Roma al parco archeologico dei Fori Imperiali e del Palatino. Tra queste spicca la chiesa di Santa Maria Antiqua (VI-VIII secolo), mirabile esempio di arte che testimonia la fusione tra cristianesimo orientale ed occidentale. Il visitatore può pienamente immedesimarsi nel fedele tardo antico che entrava nel sacro edificio grazie alla diffusione nell’ ambiente di brani di musica della più antica tradizione cristiana e all’ utilizzo della realtà aumentata che consente di vedere ricostruiti nella loro integrità i cicli di affreschi che decorano le pareti della chiesa.

Un ultimo caso da segnalare è il progetto in fase di esecuzione del comune di Galeata (https://scoprigaleata.it/) nell’ Appennino Forlivese di fruibilità del locale parco archeologico (sito romano della città di Mevaniola, area archeologica tardoantica della Villa di Teodorico, il museo civico, l’antico borgo e l’abbazia di Sant’Ellero anch’essa di fondazione tardoantica) mediante contenuti multimediali digitalmente supportati.

Nello specifico, per il Museo Civico “Mons. Domenico Mambrini” è previsto un virtual tour che permetta al visitatore di esplorare digitalmente le sale del museo, arricchendo l’esperienza con narrazioni audio e punti di interesse interattivi, e offrendo diverse modalità di fruizione in rapporto a diversi profili ed esigenze dell’utenza. Come già evidenziato il percorso di visita si avvarrà di un audio caratterizzato da una narrazione evocativa e coinvolgente oltre che di immagini 3D collegando i reperti del museo ai luoghi ove sono stati coperti. Per compiere il virtual tour sarà disponibile un’applicazione web da aprire tramite un link o con un QR code all’ingresso del museo, compatibile con PC, smartphone e tablet.

In fase di apertura si potrà scegliere l’opzione di visita “Casa” o “in Loco” e una terza possibilità, particolarmente innovativa, ovvero la modalità “Gioco” nella quale la   narrazione classica dell’applicativo verrà sostituita dalla presenza di una sorta di mascotte del museo, un cane, ispirata ad uno dei ritrovamenti nella città romana (una chiave con testa di cane). La mascotte dialogherà con il visitatore guidandolo in giochi e quiz. Anche attraverso il gioco, magari rivolgendosi all’ utenza più giovane, si può andare alla conoscenza di un patrimonio museale in modo non convenzionale e nello stesso tempo coinvolgente.

Paolo Poponessi

Paolo Poponessi

Giornalista pubblicista, dirigente d’azienda e consulente nel settore dei servizi alle imprese, del turismo e della promozione dei beni culturali, svolge anche attività di formazione, come docente.
È autore di vari libri e saggi sia i marketing che di carattere storico dedicati all’emigrazione e alla presenza degli italiani nel mondo, ad episodi e vicende della storia italiana contemporanea e dell’ebraismo italiano In ambito marketing.  La città e la sua identità emozionale in Il Marketing emozionale, Egea, Milano 2007, Il marketing dei luoghi e delle emozioni (con F. Gallucci), EGEA, Milano, 2008, L’ Italia dei borghi. Strategie di comunicazione e promozione (con C. Clementi e M. Giordani), Historica Edizioni, Cesena, 2017.

Profilo LinkedIn https://www.linkedin.com/in/paolo-poponessi-501bb32/?originalSubdomain=it

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