Il Tevere come elemento identitario di Roma, della sua storia passata, presente e futura, l’11 maggio 2024 diventa protagonista di Piazza Tevere a Filo d’Acqua, giornata di talk e proiezioni sui muraglioni di Piazza Tevere – in corrispondenza del murales di Kentridge – per ripensare, attraverso l’arte, le forme dell’acqua e le sue risorse, dando la parola ad artisti, istituzioni, operatori del settore, per immaginare nuovi scenari di una capitale sostenibile, inclusiva e “a filo d’acqua”. Un’occasione che unisce creatività e ambiente per riflettere sulla natura del fiume stesso, ospitando in anteprima la proiezione Tevere Expo di Iginio De Luca.
Opera visuale nata dall’omonimo progetto fotografico dell’artista e proiettata al crepuscolo lungo gli argini, Tevere Expo racconta le condizioni di degrado ambientale in cui versa l’antico Albula per recuperare e restituire alla cittadinanza l’anima inconscia del fiume e – con esso – la nostra.
Presieduta da Rosario Pavia, Tevereterno ha realizzato, nel corso degli anni, una pluralità di iniziative artistiche riscattando l’inerzia anonima dei muraglioni tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, prima con le grandi lupe di Kristin Jones e più recentemente con le figure di Triumphs and Laments di William Kentridge. Tali installazioni hanno rivelato le potenzialità del luogo, la sua vocazione a divenire uno spazio per l’arte contemporanea, una vera piazza per animare e valorizzare il fiume, sostenendone la trasformazione in parco fluviale. Non un parco tra i tanti, ma parco centrale della città.
Come l’evento e la video-proiezione di Iginio De Luca intendono sensibilizzare il pubblico sul tema della riqualificazione del Tevere e delle sue aree circostanti?
Insieme a Tevereterno, a promuovere la proiezione di Tevere Expo di Iginio De Luca, è l’imprenditrice e architetta Flaminia Bonifaci con il suo Fontana più Stella: spazio e residenza che, attraverso l’arte e l’ospitalità, fa incontrare gli interventi artistici con la vocazione di condividere la scena culturale della città contribuendo a creare un senso di appartenenza, immaginando nuovi modi di stare nei territori ed agire la scena urbana.
Flaminia Bonifaci, Fontana più Stella: Le immagini della video proiezione di Iginio De Luca ed i talk ad esso connessi sono un invito ad illuminare l’anima inconscia della città, il nostro fiume, denunciandone gli aspetti meno comodi attraverso una presa di coscienza collettiva. Il video di Iginio de Luca e l’evento si inseriscono a pieno titolo in quell’azione di volontà di rigenerazione attiva intorno al fiume da anni per lo più sotto responsabilità del mondo associativo che con impegno e competenza porta avanti la causa.
Il Tevere è una infrastruttura blu e verde che attraversa l’intera città. Proprio per la sua insita conformazione costituisce una rete di collegamento a più livelli: ambientale, geografico, amministrativo, sociale. E’ al contempo un aggregatone di criticità che porta con sè la possibilità integrata di soluzioni progettuali che si riverberano sulla città.
Tuttavia è attraverso il superamento della frammentazione del sistema di responsabilità pubblica, che è la causa primaria del degrado delle sponde del Tevere nell’area urbana di Roma, che vedremo restituito alla cittadinanza lo spazio pubblico intorno al fiume ed il suo benessere.
Rosario Pavia Tevereterno: Le immagini di De Luca, oltre a porre la questione del ruolo ecologico dell’acqua, attraverso la rappresentazione dell’inquinamento, dell’abbandono, dell’opacità, dello sporco, pone una questione sociale, psicologica. Al malessere dell’acqua corrisponde il malessere della città, il disagio di una società urbana che ha perso i suoi riferimenti identitari. Il video Tevere Expo produce turbamento, investe i sensi e la coscienza, pone domande d’intervento alla politica e alla scienza. E’ un monito la riqualificazione del Tevere deve partire dall’acqua
Qual è la visione a lungo termine di Piazza Tevere a Filo d’Acqua per quanto riguarda la trasformazione del Tevere in un parco fluviale?
Flaminia Bonifaci, Fontana più Stella: Piazza Tevere come spazio pubblico restituito alla cittadinanza, da inserirsi all’interno di quell’azione rigenerativa in atto sul fiume grazie al Giubileo che vede la costituzione di 6 parchi di affaccio sul Tevere. Con la necessità di adottare parallelamente una goverance capace di gestire la frammentarietà del sistema di gestione pubblica e superare le criticità che ne hanno impedito fino ad ora la trasformazione.
Rosario Pavia Tevereterno: L’associazione Tevereterno ha individuato tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini uno spazio di forte identità. Lo spazio tra i due ponti ha una forma geometrica molto netta: un perfetto rettangolo lungo 500 metri e largo 100. L’artista americana Kristin Jones, fondatrice di TEVERETERNO, ha immediatamente riconosciuto questo spazio come una grande piazza sull’acqua: un luogo per l’arte contemporanea, lo scambio culturale, l’incontro sociale. Nel tempo, questo spazio si è affermato nell’immaginario collettivo ed è riconosciuto da Google come una piazza, PIAZZA TEVERE.
Piazza Tevere ha acquisito nel tempo una sua identità è diventato uno spazio riconoscibile all’interno del progetto di riqualificazione del tratto urbano del fiume, per questo la sua denominazione va formalizzata a livello toponomastico. E’ un segnale politico e culturale importante. Significa che il Comune si prende cura dei suoi luoghi e li riconosce come beni pubblici, come beni comuni.
Cosa hanno fatto Tevereterno e Fontana più Stella per valorizzare il Tevere e la zona circostante negli anni passati?
Flaminia Bonifaci, Fontana più Stella: Fontana Più Stella è una residenza ed un progetto di promozione di interventi artistici con la vocazione di condividere la scena culturale della città e contribuire a creare un senso di appartenenza; immaginando ed aprendo nuovi modi di stare nei territori ed agire la scena urbana. Oltre alla promozione dell’anteprima Video “Tevere Expo” di Iginio de Luca insieme a Tevereterno, Fontana più Stella ha curato ed accolto nei suoi spazi sul fiume insieme a “piano b arte contemporanea” di Isabella Vitale, il progetto espositivo “ante operam”: una riflessione sul fiume come luogo della memoria storica, affettiva, ma anche una provocazione a riflettere su una riqualificazione che sia sostenibile e trovi il giusto equilibrio tra spazio naturale e spazio antropico. Tra gli artisti intervenuti ricordiamo Eleonora Cerri Pecorella, Pierre Gaignard, Luca Grechi, Lulù Nuti, Cristiana Pacchiarotti, Julien Previeux.
Rosario Pavia Tevereterno: Tra gli eventi più importanti promossi da Tevereterno a Piazza Tevere, ricordiamo, per tutti, il fregio Triumphs and Laments di William Kentridge inaugurato nel 2016, il cui successo fa fatto conoscere l’area d’intervento in tutto il mondo. Più recentemente, nell’ottobre 2023, abbiamo organizzato sulle banchine del Tevere l’evento Terzo Paradiso a Piazza Tevere utilizzando le panchine di Michelangelo Pistoletto.
Qual è la rilevanza delle installazioni sui muraglioni tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, e come hanno contribuito a rinnovare questo spazio?
Flaminia Bonifaci, Fontana più Stella: L’arte come veicolo di un senso di appartenenza; una riflessione sul pensare a quell’ambito intorno al fiume come una piazza, uno spazio pubblico a beneficio della cittadinanza. Ma anche luogo della memoria collettiva e personale da custodire e rinnovare
Rosario Pavia Tevereterno: Le installazioni artistiche sui muraglioni del Tevere hanno riscattato la settorialità e la durezza dell’opera infrastrutturale, hanno dimostrato che l’arte può trasformare lo spazio, le costruzioni, dando ai manufatti nuovi significati e nuovi ruoli. Il fregio Triumphs and Laments di William Kentridge, il Terzo Paradiso di Michelangelo Paradiso, adesso il video di De Luca, hanno affermato che lo spazio artificiale e nel contempo naturale del Tevere, può divenire un luogo per l’arte, una piazza per l’incontro sociale, uno spazio in cui sperimentare interventi artistici site specific.
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