Chi è il musicista che con il suo sconvolgente segreto ha incantato il Mississipi? Robert Johnson: il chitarrista senz’anima.
Il chitarrista del Diavolo
…Early this morning
When you knocked upon my door
Early this morning, ooh
When you knocked upon my door
And I said “hello Satan
I believe it’s time to go”…
(“Me And The Devil Blues” di Robert Johnson)
Questo è l’inizio della famosissima Me and my devil blues, una delle più celebri canzoni di Robert Johnson, il cosiddetto Bluesman del diavolo. Ma come mai viene chiamato il Chitarrista del diavolo? Semplice! Perché la leggenda narra che questo grandissimo chitarrista vendette l’anima al demonio in cambio di un inarrivabile talento nella musica.
Ascoltando le tracce incise tra il 1936 e il 1937 sembra proprio che il patto sia andato a buon fine. Robert Johnson fu tra i più grandi esponenti del “Delta Blues” (lo stile Blues concentrato sul delta del Mississipi). Nel corso degli anni è stato l’ispirazione dei più grandi chitarristi Rock che hanno le proprie radici nel Blues anni 30’ : Jimi Hendrix, Eric Clapton, Jeff Beck, gli Allman Brothers solo per citarne alcuni.
Ad alimentare le storie su Robert Johnson ci sono le scarse informazioni biografiche, che gettano ancor di più nel mistero la vita del chitarrista. Tra le cose sicure sulla propria vita c’è l’anno di nascita (1911) e l’anno di morte (1938) rendendolo il primo musicista ad entrare nel macabro “club dei 27”, ovvero le innumerevoli star della musica morte all’età di 27 anni.
Robert Johnson: il patto con il diavolo
Cerchiamo di fare chiarezza, come mai si dice che Robert stipulò un patto col diavolo? Il tutto nasce dalle molte testimonianze di colleghi chitarristi dell’epoca, i quali rivelano che Robert non era un fenomeno con la chitarra, tutt’altro. Solo dopo esser sparito senza lasciare tracce per 1 anno ritornò con una grandissima abilità sulla chitarra e tutti si chiesero come fece in così poco tempo a diventare bravo.
Si dice che nel corso di questo anno studiò con un grande Bluesman, ma la leggenda narra che si incontrò ad un incrocio (il luogo che nel folklore simboleggia la porta dei demoni col mondo dei vivi) con un sospetto uomo dagli occhi rossi. Il tutto viene testimoniato dalle sue canzoni, considerate autobiografiche, che aggiungono altro mistero sulla vicenda. Crossroad (incrocio), Hellhound on my trail (mastino infernale sulle mie tracce), Me and my devil blues (io e il mio blues demoniaco) hanno tutte lo stesso denominatore, il patto col diavolo.
Robert Johnson: il mistero della morte
Anche la sua morte si divide tra storia (non documentata) e leggenda. La storia dice che venne avvelenato o accoltellato per vicende amorose. Il mito, invece, dice semplicemente che, una volta ormai famoso come musicista, il diavolo è tornato a saldare il conto, prendendo la propria anima.
L’alone di arcano intorno alla sua figura non finisce con la propria morte, infatti c’è un ultimo mistero sulla sepoltura, ci sono addirittura 3 tombe nello stato del Mississippi che riportano il nome Robert Johnson, ma un’ultima diceria mormora che il corpo non sia in nessuna delle tre, bensì sepolto sotto l’incrocio dove anni prima vendette la propria anima!
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