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Teatro Palladium, Luca Aversano: “Luogo storico e simbolico, oggi importante palestra di esperienza per gli studenti”

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Il Teatro Palladium, storica struttura nata nel 1927 nel quartiere Garbatella di Roma, quest’anno festeggia 20 anni: non dalla sua fondazione ovviamente, ma da quando è iniziata la gestione da parte dell’Ateneo Roma Tre. Una gestione che ha visto l’importantissimo coinvolgimento degli studenti e che ha contribuito a cementare ancora di più il Palladium alla comunità che lo circonda.

Abbiamo chiesto a Luca Aversano, Presidente della Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, di raccontarci questo legame e di parlarci anche della stagione teatrale del Palladium, anche attraverso uno degli eventi più significativi, quello dedicato a Maria Callas.

Prof. Aversano, cosa rappresenta il Teatro Palladium per il quartiere Garbatella?

Il Teatro Palladium è un luogo storico e simbolico, non solo sul piano artistico e culturale, ma anche dal punto di vista urbanistico, marcando idealmente l’ingresso nel quartiere.

A partire dal 2003, da quando cioè l’Università Roma Tre ha acquistato l’edificio, sottraendolo tra l’altro all’ingrato destino della trasformazione in sala bingo, il Palladium è poi diventato il luogo di una interazione efficace fra comunità accademica, istituzioni e territorio, soprattutto con la collaborazione dei giovani, degli studenti e delle studentesse.

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Organizzare una stagione teatrale ricca di appuntamenti dai temi più disparati è un lavoro che inevitabilmente coinvolge molte persone. Si può parlare di lavoro di gruppo, di un’unica comunità artistica che lavora per la costruzione di una programmazione in grado di toccare ogni sfaccettatura del mondo dell’arte?

L’organizzazione di una stagione artistica è sempre un processo lungo e complesso, che nel caso del Palladium si giova degli stimoli culturali, delle competenze e delle conoscenze che provengono dai diversi dipartimenti dell’Università Roma Tre e in particolare dal corso di laurea DAMS.  Inoltre in questi anni la Fondazione che presiedo ha operato anche in direzione di un sempre maggiore coinvolgimento degli studenti nella vita del Teatro, facendolo diventare una materia di studio e una grande palestra di esperienza: grazie alla partecipazione nelle attività legate alla gestione, gli studenti di Roma Tre hanno infatti la possibilità di fare esperienza sul campo della comunicazione e dell’organizzazioni degli eventi culturali.

Il 3 dicembre si ricorda una figura rivoluzionaria del mondo del canto. Qual è stato e qual è tutt’ora il rapporto del Teatro Palladium con Maria Callas?

La stagione teatrale del ventennale del Teatro Palladium non poteva non includere un ricordo di Maria Callas. Il progetto è in linea con l’attenzione che l’Università Roma Tre presta da anni a un’artista straordinaria che ha rivoluzionato il canto, lo spettacolo, la moda e il ruolo della donna nei media e nella società: una figura iconica, immagine del suo tempo ma in grado di parlare ancora oggi alle nuove generazioni attraverso la sua voce. La celebrazione si inserisce in un percorso di approfondimento sulla figura del celebre soprano che il Palladium e l’Università Roma Tre portano avanti da tempo anche sul piano scientifico: nel 2007 avevamo già organizzato un convegno dedicato alla “Divina”, seguito poi dalla pubblicazione del volume “Mille e una Callas” (Quodlibet 2016), che ho curato insieme con Jacopo Pellegrini e che sarà presentato nella sua terza edizione proprio in occasione dello spettacolo del 3 dicembre.


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