Una serata ricca di emozioni quella del 28 luglio a Montefiascone per la redazione di Moondo: abbiamo intervistato in esclusiva Terence Hill, ospite d’onore della serata in occasione di Est Film Festival 2018, cui è stato consegnato l’arco di Platino alla carriera.
Terence Hill: ospite speciale a Est Film Festival 2018
Un mix di emozioni ha accompagnato me e la collega Valeria durante il tragitto verso il ristorante “Il Caminetto Resort” di Montefiascone, location in cui abbiamo avuto il piacere di incontrare ed intervistare in esclusiva per Moondo un personaggio di fama internazionale. Un attore che da sempre conosciamo e che continua a catturare l’affetto attraverso le sue serie TV: Terence Hill!
Arrivati al Caminetto Resort un panorama mozzafiato davanti ai nostri occhi: di fronte a noi la bellezza del lago di Bolsena e all’orizzonte un romantico tramonto.
Ad accoglierci con la massima cortesia e gentilezza Glauco Almonte, Direttore artistico di Est Film Festival ,che ringraziamo di cuore, ed il resto dello staff. Da li a poco Terence Hill è pronto ad incontrarci. La sua prima affermazione ci ha subito gratificate: “Ho sentito parlare molto bene della vostra rivista…!” ed il resto dell’intervista non è stata altro che una piacevolissima conversazione.
Intervista a Terence Hill: Est Film Festival 2018
Questa sera assisteremo all’anteprima del suo ultimo film “Il mio nome è Thomas”, in cui lei è produttore, regista e attore principale. Cos’è che ha ispirato questa trama?
“Avevo in mente questo film da dieci anni e per farlo ho rinunciato a fare “Un passo dal cielo”. Ogni anno avevo impegni con Don Matteo per 9 mesi, un passo dal cielo per 9 mesi. Dal 2000 non avevo più né altra vita professionale, né vita familiare. Praticamente, l’ispirazione viene da un episodio di un libro che si chiama “Lettere dal deserto” di Carlo Carletto che ho inserito nel film (il film è tutta un’altra cosa!). Quindi avevo voglia di fare, di tornare al cinema, anche perché è più rilassante fare il cinema. Non so se voi sapete che per fare una giornata nel cinema devi fare una pagina e mezza. Nella fiction invece devi fare 6, 7, 8 pagine. Non c’è pace! E’ bello farlo, ma devi studiare, studiare e studiare! Poi se gli amici ti dicono: “allora ci vediamo domenica…!” io puntualmente rispondo: ” E no, domenica devo studiare per la settimana!” Non c’è spazio per nient’altro!”
Quindi bisogna accantonare la vita sociale e familiare e fare molte rinunce?
“Esatto, ma sono contento di averlo fatto e vorrei farlo ancora un po’, ma ci sono anche altre cose, al di la del lavoro c’è anche una vita sociale!”
Tra i personaggi che ha interpretato, durante la sua carriera, qual è quello a cui è più affezionato?
“Beh! Naturalmente “Trinità” e anche “Il mio nome è nessuno”. Ho interpretato tantissimi personaggi, ma certamente questi due sono anche quelli che hanno avuto più successo.”
Lei è stato una star internazionale del cinema, ora uno dei più popolari ed amati interpreti di serie TV. Quali sono le differenze per un attore, se ve ne sono, nell’approcciare a queste due tipologie di produzione?
“Naturalmente io affronto le due cose egualmente. Devo essere preparato, non devo sbagliare, devo sapere tutto, e farlo bene! E le cose fatte bene richiedono parecchio lavoro perché durante il lavoro si può essere sciolti, si può essere naturali, ma se non hai una buona preparazione non vai avanti.”
Meglio il cinema o la TV?
“Sono due cose completamente diverse ed io le apprezzo entrambe. Vengo dal cinema, ho fatto questa TV che non mi aspettavo visto l’importante riscontro e adesso ogni tanto mi piacerebbe rifare un film.”
Quindi non c’è una preferenza?
“No. C’è una preferenza nel senso che, lavorando con il cinema hai più tempo, quindi, oltre ad essere più rilassato, hai anche il tempo di pensare un po’ di più, magari puoi anche approfondire un po’ di più. Però son due cose diverse. D’altra parte la televisione arriva molto prima. L’immedesimazione è molto più immediata. Ce l’hai in casa, quindi la vedi, la rivedi, in questo modo è semplice ricordare un personaggio. Ti ricordi Trinità, ma tutti gli altri non te li ricordi. Con la televisione, basta fare due, tre serie per lasciare un ricordo.”
Siamo ad un Festival che celebra l’arte cinematografica, ci può dare un giudizio sullo stato del cinema italiano?
“Io trovo che sta migliorando in continuazione. Tanti giovani, tanta gente brava. Infatti, penso di rivolgermi a qualche bravo scrittore per un’idea che ho in testa per il futuro. Lo stato del cinema italiano non dipende dagli autori o dai registi, secondo me mancano i soldi. Il talento c’è e ce n’è tanto.”
Se dovesse dare un consiglio ad un giovane che vuole intraprendere la professione di attore, cosa si sentirebbe di dire?
“Direi che aiuta molto andare a scuola di recitazione, in modo da sentirsi più sicuro, è sicuramente il primo passo da fare.”
Invece un giovane che volesse intraprendere la carriera da produttore-regista?
“Ma, io come produttore sono stato costretto perché nessuno voleva farlo! E a questo punto è toccato farlo a me! Comunque, ci sono tante richieste ma il problema è che scarseggiano i fondi, quindi, se non si è sicuri al 100% che è quel film, cioè un blockbuster o un film comico, la gente ha paura. Quindi, giustamente, chi trova ad investire soldi, secondo me non corre rischi.”
Questa domanda gliela avranno posta già molte volte, ma dato il rapporto che c’era tra lei e Bud Spencer e tra quest’ultimo ed il nostro Direttore Giampaolo Sodano, non posso evitare di chiederle di tratteggiare un ricordo di Bud con tre aggettivi!
“Sai che non ci ho mai pensato di descriverlo in 3 aggettivi? La prima parola che mi viene in mente è “amicone”! Quindi il rapporto di amicizia prima di tutto. Poi la seconda è “tuttofare”! Lui smaniava sempre di fare nuove cose e il fatto di fare l’attore lo metteva da parte! Abbiamo fatto un film in cui giravamo con degli aeroplani e lui disse: “Mi prendo il brevetto!” E detto fatto divenne pilota! Dopodiché disse: “Adesso voglio fare una compagnia di aerei!” E la fece! Che è durata per un po’. La moglie mi diceva “non riesco a tenerlo fermo e a stargli dietro!” Poi ha portato una barca dall’Italia a Miami. Inoltre è stato anche un grande nuotatore, un grande campione, un vero talento. Aggiungerei come terza cosa proprio il fatto che lui aveva talento e spontaneità messe insieme!”
Ha avuto modo di fare un giro nella nostra zona?
“Mi piacerebbe, ma devo sbrigarmi perché devo rientrare stasera! Tornerò volentieri più in là, probabilmente ad agosto. Questa è una bellissima zona, non so se avete visto poi qui il panorama! La mia stanza ha una vista sul lago veramente mozzafiato!”
Cosa dire? Grazie Terence, è stato un piacere! Torna a trovarci!
Dopo aver deliziato il nostro palato presso il ristorante, la serata ha avuto seguito presso Piazzale Frigo. Qui, ad attendere Terence una folla di persone, e sul palco Roberto Laganà, direttore generale di Italiana Assicurazioni, il quale ha consegnato l’Arco di Platino a Terence Hill per la sua carriera.