A quanto pare c’è il modo di aggirare il limite dei 280 caratteri su Twitter (una volta 140). A sfidare i social è Dаvіd Buchanan che sarebbe riuscito a comprimere tutte le opere di Shakespeare in un’unica immagine, pubblicate su Twitter.
Tutte le opere di Shakespeare in un Tweet!
A guardarla sembrerebbe una semplice immagine del ritratto del ben noto poeta e drammaturgo inglese del ‘600 William Shakespeare. Il ritratto in questione è il più famoso tra quelli shakespeariani. E’ stato dipinto dal vivo intorno al 1610, tuttavia non è sicuro che si tratti di William Shakespeare. Il ritratto deve il nome a James Brydges (1673-1744), primo Duca di Chandos e primo padrone documentato del ritratto. La tradizione attribuisce l’opera a Richard Burbage (1567–1619), attore amico di Shakespeare, che l’avrebbe successivamente donato a Joseph Taylor. Gli studiosi moderni non lo ritengono credibile, anche perché Burbage e Taylor non fecero mai parte contemporaneamente della stessa compagnia.
Dopo questa breve introduzione passiamo al motivo per cui una tale immagine sia diventata così famosa sul noto social Twitter. La responsabilità è di David Buchanan, uno studente di informatica, che è riuscito a inserire un archivio zip di tutte le opere di Shakespeare in una versione ridotta dell’immagine che ha poi aggiunto ad un Tweet.
La tecnica è stata quella di sfruttare un difetto del social network, che non rimuove tutti i metadati delle immagini importate dai suoi utenti. Il nome definire questa tattica è steganografia ovvero l’arte di nascondere la comunicazione tra due interlocutori. Applicata a questo campo si può dire che è l’arte di nascondere un file, un messaggio, un’immagine o un video all’interno di un altro file, messaggio, immagine o video.
Un bug che sembrerebbe innocuo ma che si può rivelare in realtà molto pericoloso, perché permette che vengano nascosti dati nel file di una foto che potrebbe non avere niente a che fare con loro.
Le opere di Shakespeare
Ci sono 884.421 parole totali nelle 43 opere di Shakespeare. La lunghezza media delle parole inglesi è di 4,5 lettere, che ammonta a circa 4.000.000 di caratteri. Poiché 1 carattere = 1 byte e 1 Megabyte = 1.000.000 byte, le opere di Shakespeare possono contenere circa 4 MB. Questo è il minimo indispensabile.
Buchanan spiega: “ho redatto uno script che permette di analizzare un file JPEG e di inserire una grande quantità di metadati ICC. Questi sono stati accuratamente progettati in modo che tutti i file ZIP siano collocati al posto giusto (…) In un primo momento volevo solo vedere quanto i dati grezzi potevo inserire in un tweet, e più tardi, ho avuto l’idea di integrare un file ZIP”
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