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XI° Rapporto Civita: “Millennials e Cultura nell’era digitale. Consumi e progettualità culturale tra presente e futuro”

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“Dipenderai meno dal futuro, se avrai in pugno il presente”

L.A. Seneca, Lettere a Lucilio

È stato presentato giovedì 4 aprile u.s. presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, l’XI° Rapporto Civita “Millennials e Cultura nell’era digitale. Consumi e progettualità culturale” volto a contribuire alla conoscenza delle giovani generazioni per favorire il loro coinvolgimento attivo nel mondo della Cultura, migliorando così la loro vita e costruendo una società più attiva e consapevole.

 Come sottolineato nella Prefazione da Gianni Letta, Presidente dell’Associazione Civita: “Questo XI° Rapporto Civita, progettato e realizzato grazie al meticoloso lavoro di ricerca del nostro Centro Studi ha posto sotto la lente quell’ampio segmento di popolazione che abbraccia le cosidette Generazioni Y e Z.Al di la delle etichette come Millenials o “nativi digitali”, parliamo di quei giovani che oggi, proprio in un contesto così difficile, si trovano a dover affrontare scelte chiave della loro vita,, come l’uscita dalla famiglia d’origine o il passaggio dallo studio al mondo del lavoro”.

 I giovani nati fra la metà degli anni Ottanta ed i primi del Duemila – appartenenti alle categorie dei cosiddetti Millennials e dei Centennials – rappresentano una risorsa-chiave per il futuro del nostro Paese, sia sotto il profilo della fruizione culturale che della produzione creativa. Sebbene oggi si parli spesso di “Generazioni Y e Z” o “nativi digitali”, le loro caratteristiche in termini di abitudini e stili di vita sono, di fatto, sconosciute ai decisori pubblici – al contrario di quanto avviene per le imprese che considerano i giovani target di mercato centrali e oggetto di mirate campagne di marketing – limitando, così, l’efficacia delle politiche a loro destinate ed escludendoli da una significativa quota di offerta culturale e artistica.

Chi sono questi giovani? Quali valori dominano la loro esistenza? Qual è il ruolo della Cultura nella loro vita? Questi alcuni degli interrogativi che l’Associazione Civita si è posta e a cui il volume, edito da Marsilio Editore, risponde offrendo un’analisi approfondita sul mondo giovanile da cui emergono gusti, aspirazioni, attitudini di consumo culturale, propensione alla produzione creativa ed ambiti di criticità: un bagaglio informativo mirato, utile agli operatori culturali e, più in generale, alle agenzie formative per ottimizzare le strategie di audience development a favore dei giovani, rendendole inclusive e massimizzandone gli impatti.

Millennials e Cultura
©Giacomo Scoppola

Le giovani generazioni, oggi utenti potenziali, rappresentano, in realtà, il grande bacino dei consumatori e produttori di Cultura di domani. Al centro del Rapporto la ricerca condotta dal Centro Studi “Gianfranco Imperatori” dell’Associazione Civita, in collaborazione con Baba Consulting, finalizzata a rilevare le modalità con cui le generazioni Y (18-32) e Z (15-17), in Italia, si rapportano con la Cultura oltre che a delinearne un quadro di autorappresentazione attraverso valori, aspettative ed interessi. Sulla base di specifiche caratteristiche distintive emergono quattro gruppi (cluster) per i quali la Cultura ha diverse accezioni: di stampo conservativo-tradizionalista (“Custodi”), come esplorazione di proposte originali (“Artefici”), risorsa per la propria affermazione sociale e potenziale leva di crescita (“Cercatori”), complesso di conoscenze aperto e dinamico in equilibrio fra tradizione e sperimentazione innovativa (“Funamboli”).

Ripensare e rendere coinvolgente l’esperienza culturale dei suddetti target risulta, quindi, fondamentale ed è per questo che l’indagine si chiude sul “che fare”, presentando spunti e proposte per avvicinare e far interagire in misura maggiore giovani e mondo culturale. Il Rapporto presenta, inoltre, contributi di esperti sulle quattro dimensioni-chiave nell’interazione fra giovani e Cultura: consumo, produzione creativa, progettualità giovanile e audience development.

Se, da un lato, le nuove generazioni costituiscono una significativa quota dell’audience – o del “non pubblico” – su cui le politiche culturali dovrebbero orientarsi, dall’altro rappresentano, anche grazie alle potenzialità della rete, i “generatori” di progettualità innovativa che necessita di essere declinata in una progettualità culturale sostenibile e con mercati di sbocco.

Millennials e Cultura
©Giacomo Scoppola

 Questi i temi su cui, moderati da Francesco Castelnuovo, giornalista SKY, si confronteranno esperti e giovani testimonial di esperienze innovative di successo in ambito professionale e creativo. L’incontro sarà, inoltre, occasione per presentare le proposte di Civita rivolte ad operatori e policy makersper la costruzione di un’offerta culturale inclusiva e stimolante. Un’azione quanto mai necessaria per ribadire con forza l’importanza di investire oggi nell’avvicinare i giovani al mondo culturale ed artistico, non solo per garantire loro una migliore qualità della vita, generando preziose opportunità a livello personale e professionale, ma anche per rendere la società di domani più coesa e strutturata per affrontare le sfide future.

Nel mondo dei nuovi media-conclude Gianni Letta-in cui ognuno è destinatario ma anche centro propulsore di comunicazione, essendo inserito in una fitta rete di relazioni per lo più virtuali, i giovani e giovanissimi, con le loro caratteristiche, diventano protagonisti indiscussi. Di fronte a queste generazioni poliedriche, spiccatamente social e iperconnesse, con tratti comuni ma anche ricche distinzioni interne, la sfida degli operatori culturali e più in generale dei rappresentati delle agenzie formative non si esaurisce nella presentazione accattivante di contenuti adottando gli strumenti più avanzati che le tecnologie offrono,  ma si fonda sulla capacità di far percepire ai giovani la Cultura-nelle sue molteplici declinazioni-come un interesse ”rilevante” fra le svariate opzioni di impiego del tempo libero”.


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