Disponibile in Italia su tutte le piattaforme la colonna sonora di Not To Forget, film statunitense che ha vinto oltre 40 premi internazionali e sarà premiato anche al Los Angeles Italia Film Festival il 20 marzo 2022. Si tratta di un racconto di malattia e tenerezza, amore e dolore, a riguardo dell’Alzheimer e del valore della famiglia. Scritto, diretto e prodotto dall’italo-americano Valerio Zanoli, il film è distribuito negli USA e UK da Vertical Entertainment, e vede la partecipazione di cinque premi Oscar: Olympia Dukakis e Cloris Leachman (alla loro ultima interpretazione prima della scomparsa nel 2021), Louis Gossett Jr., Tatum O’Neal e George Chakiris.
A firmare la colonna sonora è il compositore italiano Marco Korben del Bene, che per questo nuovo lavoro ha già ricevuto il premio come best soundtrack al New York Across the Globe Film Festival.
Per toccare l’intima sfera della narrazione della malattia, tanto privata quanto universale, Marco ha scelto temi musicali essenziali ed emozioni sonore per un album totalmente strumentale e acustico: un’acustica lirica che tocca corde profonde e dà vita all’inedita narrazione in musica di una delle piaghe del nostro secolo, l’Alzheimer.
Abbiamo intervistato Marco Del Bene.
Cosa puoi raccontarci del periodo della composizione di questa colonna sonora? C’è un aneddoto particolare che vuoi condividere?
La storia, per uno strano verso del destino, si intreccia con un aneddoto legato a mia madre. Il film mi è arrivato dopo la sua morte. Donatella mi ha lasciato con una bellissima esperienza di madre e fra le tante cose e ricordi con una cassetta di sicurezza ma senza chiave. Nel film la protagonista ha una cassetta di sicurezza ed il nipote cerca di trovarne la chiave. Alla fine del film ho trovato la chiave, dentro la cassetta di sicurezza delle mie foto da bambino, il tuo tesoro. Non credo che serva altro per descrivere il nostro rapporto.
Il film parla di amore, famiglia ed Alzheimer: da cosa o da chi hai tratto ispirazione per rendere in musica tematiche così delicate?
Le immagini e la sceneggiatura scritta dal regista e produttore Valerio Zanoli, sono delicatissime. La musica le ha semplicemente seguite. Quando componi per il cinema devi seguire il film, non devi pensare alla musica di per sé ma temi e arrangiamenti devono essere ispirati dalla regia, dalla sceneggiatura, dai personaggi e loro emozioni. Non c’è il miglior compositore, c’è il compositore che meglio interpreta la storia. La sfida è quella, sviluppare una buona lettura e sensibilità narrativa per poter mettere a disposizione la propria creatività musicale.
Il lavoro che ho fatto è stato molto apprezzato sia negli USA che in Italia e mi ha portato a riconoscimenti e premi fra i quali Best Composer in un festival newyorkese.
C’è un regista in particolare che ammiri e per cui vorresti comporre un giorno?
Amo il cinema indipendente, non ho in mente un regista in particolare, vorrei poter scrivere per immagini dal grande respiro, storie importanti intense quelle che quando le vedi ti lasciano un segno e cambiano il tuo modo di leggere il mondo. Un sogno è avere un film a Venezia e magari essere premiato nella mia città natale. Ecco questo è un mio altro sogno ad occhi aperti, l’ho detto!
Hai altre uscite musicali già in programma?
In uscita un progetto antitetico a Not to Forget: Zero Killed. Un album potentissimo dal suono devastante che racconta una storia di evoluzione. Una trasformazione necessaria per sopravvivere.
Il progetto è esplosivo e mi sono divertito tantissimo riprendendo la mia chitarra in uno sviluppo che sonoro che unisce beat, rock, sinfonica, industrial e cinematic. Non credo ci siano tanti progetti del genere in giro, spero ne avremo occasione di parlarne!
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