RicorrenzeKathrine Switzer: la donna che non volle smettere di correre!

Kathrine Switzer: la donna che non volle smettere di correre!

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Era il 1967 e a Boston si correva la maratona, allora l’evento era aperto solo ed esclusivamente agli uomini. Ma quell’anno, una donna sfidò tutti, non si fermò davanti a nulla e continuò la sua corsa. Quella donna era Kathrine Switzer!

Chi è Kathrine Switzer?

Kathrine Switzer
Kathrine Switzer – la prima donna a correre la maratona di Boston (https://news.usc.edu)

Kathrine Virginia “Kathy” Switzer, nasce in Baviera ad Amberg i 5 gennaio del 1947. Maratoneta ed attivista statunitense, Kathrine Switzer è divenuta famosa in tutto il mondo per la sua impresa. Kathrine, infatti, è stata la prima donna a correre la maratona di Boston nel 1967. Grazie a questo evento, le donne oggi possono prendere parte a tutte le maratone. Non solo, Kathrine Switzer, dopo Boston, ha preso parte ad altre manifestazioni, come la maratona di NewYork. Per questo motivo era stata nominata ambasciatrice e icona femminile in questo sport e per la lotta femminista.

La sua partecipazione alle maratone ha ispirato anche altre donne, portando un’inattesa crescita del numero di partecipanti al movimento atletico femminile. Il fenomeno è stato così eclatante da dover introdurre tale disciplina femminile tra le specialità olimpiche nel 1984, in occasione delle Olimpiadi di Los Angeles.

Come Kathrine Switzer eluse il divieto

Nel 1967 le donne non potevano prendere parte alle manifestazioni sportive come la maratona di Boston, poiché ritenute troppo deboli. Kathrine Switzer, però, furbamente è riuscita a raggirare tale divieto, iscrivendosi alla gara come “K.V. Switzer”, senza, quindi scrivere il proprio nome per esteso. Ha partecipato alla gara con il suo, ormai famoso, numero 261, ma appena i giudici si sono accorti della sua presenza hanno fatto di tutto per fermarla. Fortunatamente, Kathrine Switzer è riuscita a divincolarsi e l’aggressione è stata impedita anche grazie al fidanzato che le ha permesso di continuare la gara e terminarla in 4 ore e 20 minuti!

La reazione estrema dei giudici ha però ottenuto l’effetto contrario a quello sperato, perché ha incentivato molte altre donne ad attivarsi nello stesso modo. Altre donne hanno preso parte al movimento atletico femminile ispirate da Kathrine Switzer. Ma solo nel 1972 il regolamento è stato cambiato, perché fino ad allora le donne continuavano ad essere ritenute troppo deboli per poter riuscire nell’impresa.


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