La Casa Museo di Joe Petrosino è stata selezionata tra le 10 opere digitali Europee che saranno presentate al meeting dell’Europeana Network Association che si volgerà il prossimo 6 dicembre a Milano presso il Museo della Scienza e della Tecnica alla presenza del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini.
Europeana Network Association è una comunità di esperti che si occupano di cultura e del patrimonio digitale che ne consegue, riuniti nella missione comune di favorire l’accesso alla parte Europea di questa produzione.
Si tratta di un riconoscimento prestigioso che premia uno sforzo produttivo e conferisce valore ad una operazione culturale nata per dare forza ad un messaggio di convivenza civile e di democrazia.
Il museo nasce su iniziativa del Comune di Padula (SA) e si trova nella Casa Natale dell’eroe italo americano. Quattro componenti si sono integrate nella progettazione del museo:
- la componente scientifica grazie alle ricerche del Prof Marcello Ravveduto del (Dipartimento di Scienza della comunicazione, cattedra di Public and Digital History, Università di Salerno);
- quella creativa diretta da Aldo Di Russo che ha visto impegnati autori ed artisti di diverse estrazioni;
- la componente che quotidianamente contribuisce alla cultura della lotta alle mafie e alla corruzione sul territorio rappresentata da Libera;
- l’archivio della Rai, vero e proprio bene culturale al servizio della storia, della memoria e della identità
Il percorso museale si articola su diversi piani con diversi linguaggi. Al piano terra i visitatori familiarizzano con gli oggetti, i mobili, che furono di Joe Petrosino guidati dai racconti di famiglia del pronipote Nino Melito Petrosino.
Il secondo ed il terzo piano ospitano un’esperienza interattiva ed emozionale tra documenti storici e rappresentazioni digitali. Di grande significato è il lavoro fatto intorno ai documenti che Rai Teche ha messo a disposizione del museo che sono stati organizzati e utilizzati per ricostruire un’ambientazione che fosse orientata a trasformare un archivio di cronaca in serbatoio inesauribile di nuovo visioni per il pubblico. Nell’ultima stanza Don Luigi Ciotti, che con il suo entusiasmo ha recitato nel film interpretando se stesso, incontra Joe Petrosino e insieme fanno emergere le componenti costanti della lotta di ieri e di oggi, le componenti “universali” che fanno dei nostri comportamenti quotidiani il vero substrato della lotta alla criminalità organizzata. Nella stessa sala si può avere una panoramica delle attività che Libera ha portato avanti in questi anni.
Un tavolo interattivo consente di soffermarsi sui documenti esposti per un maggiore approfondimento, e consente ai docenti di utilizzare quei documenti come fonti originali su cui costruire la propria lezione e agli studenti di conoscere e informarsi in modo dinamico.
Conservazione, ricerca scientifica e rappresentazione per il pubblico allineati ed orientati ad una strategia e ad un risultato che solo la rivoluzione digitale consente.
Il filo rosso che unisce le sale del museo è un video digitale realizzato utilizzando le più moderne tecnologie i tracking e di mapping. Gli attori recitano in una Little Italy immaginaria ricostruita attraverso pezzi di scenografia vera, pezzi di scenografia ricostruita digitalmente il 3D e pezzi di scenografia disegnati a matita proprio per esaltare la componente immaginaria del racconto che si snoda attraverso l’incontro tra Joe Petrosino ed alcune figure emblematiche della mafia e della lotta alla mafia.
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