MuseiSegantini e Arco: riapertura della Galleria Giovanni Segantini, Trento

Segantini e Arco: riapertura della Galleria Giovanni Segantini, Trento

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Benché sia partito dal mio paese natale che non avevo ancora cinque anni,
pure questo mi è rimasto negli occhi, nella mente e nel cuore come se l’avessi lasciato ieri
.”

Giovanni Segantini e Arco

Il rapporto tra Giovanni Segantini (Arco, TN, 1858-Pontresina, CH, 1899) e il suo paese natale nel Trentino è complesso, profondo e non ancora del tutto raccontato. Questa piccola città che sta con un piede nella Mitteleuropa e l’altro nel Mediterraneo, e che Segantini non rivide più dopo gli anni dell’infanzia, è oggi uno dei luoghi dove è ancora attuale il dibattito sul divisionismo, il simbolismo e la ricerca della modernità tra fine Ottocento e inizi del Novecento.

Così nello scorso anno con la Mostra “Segantini e Arco”,  a cura di Alessandra Tiddiacuratrice del Mart di Rovereto- nacque il progetto di sviluppo per il MAG, il Museo Alto Garda, nella sede della Galleria Civica Segantini di Arco. Nell’ambito della stretta collaborazione fra il MAG e il Mart, approdarono alla Galleria Civica Giovanni Segantini un allestimento museale  e un programma di ricerca, con il chiaro intento di valorizzare la città di Arco quale luogo segantiniano per eccellenza, sviluppando una rete di studi e relazioni con le istituzioni e gli esperti di Segantini in tutto il mondo.

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Autoritratto all’età di vent’anni Giovanni Segantini (1879-1880) olio su tela, 35×26 cm., Arco, Comune

Con la riapertura della Galleria Civica Giovanni Segantini di Arco (TN) dal prossimo 5 aprile saranno esposti in anteprima nuovi prestiti e sarà anche presentato il Catalogo “Segantini e i suoi Contemporanei”. Si tratta di un nucleo di opere di proprietà della Cassa Rurale Alto Garda, concesse in prestito dalla prestigiosa istituzione che da sempre sostiene e promuove le iniziative della città di Arco dedicate all’illustre concittadino. Accanto alle sale con gli originali di Segantini e le postazioni interattive, rimarrà visitabile il percorso espositivo Segantini e i suoi contemporanei. Temi e figure dell’Ottocento, di cui sarà disponibile il relativo catalogo a partire dal 5 aprile. Il Progetto MAG punta soprattutto a riunire fonti e documenti su Segantini provenienti da archivi diversi-dipinti, sculture e opere su carta relative al Maestro e agli artisti trentini del suo tempo-provenienti dalle collezioni del Mart, del MAG e della Provincia Autonoma di Trento, ma anche dalla generosità di privati cittadini. Attraverso tre nuclei tematici-Il paesaggio, Figure dell’infanzia, Figure femminili-il progetto espositivo affronta il confronto fra le opere di Giovanni Segantini, rese celeberrime dall‘azione capillare e intensa delle riproduzioni fotomeccaniche, e i lavori degli artisti trentini a lui contemporanei fra cui, ad esempio, Andrea Malfatti, Eugenio Prati, Bartolomeo Bezzi.

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Ortensie Giovanni Segantini (1880-1882) olio su tela, 50,5×100,5 Rovereto, Mart, Deposito Fondazione Cassa Risparmio Trento e Rovereto

Il paesaggio, la figura infantile e quella femminile sono i temi maggiormente indagati dalla produzione artistica di fine Ottocento, fino a diventare dei veri e propri generi. L‘antica suddivisione per generi della pittura informa il sistema dell’arte per tutto l’Ottocento, dalle aule dell’accademia alle sale espositive. Ciò vale anche per la pittura di Segantini: i suoi lavori giovanili si concentrano soprattutto sulla natura morta, molto richiesta dalla committenza borghese, per poi passare al ritratto e da qui all’ambientazione della figura nella natura, resa attraverso brani paesaggistici magistrali, dove il naturalismo delle forme si fonde con il simbolismo degli impulsi e dei fermenti propri delle forze della natura. È nella rappresentazione segantiniana della figura femminile, sia in forma di Dea Cristiana sia di Angelo della Vita, o di nudo immerso nella natura come in Vanità, che però meglio si coglie il passaggio ad una nuova concezione ideista dell’arte, che informerà l’arte italiana del primo Novecento.

Accanto a tele di Giovanni Segantini come Autoritratto all’età di vent’anni (1879), Ortensie (1880-1882), Testa di vacca (1892), L’ora mesta (1892), e Il campanaro (1879-1880), la Galleria espone opere di Andrea Malfatti, Eugenio Prati, Vittore Grubicy, che fu il mentore di Segantini e di Eugenio Prati. Le opere di questi autori offrono, insieme a quelle dei veneti Alessandro Milesi e Antonio Rotta, uno scorcio della produzione pittorica coeva a quella di Segantini. 

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L’Ora mesta Giovanni Segantini (1892) olio su tela, 45,5×83 cm., Deposito collezione privata

Segantini, Prati, Grubicy e Bartolomeo Bezzi furono artisti accomunati dall’incessante ricerca per conferire al paesaggio il ruolo di tramite espressivo di una liricità destinata a evolvere in direzione simbolista. Questi artisti condivisero, seppur con modalità differenti, la trasformazione del linguaggio figurativo ottocentesco dalle istanze realiste a quelle simboliste, per raggiungere quell’“arte dell’avvenire”, per usare le parole di Segantini, dove “il vero è dentro l’anima e fa parte dell’idea”.

Tra le novità della Progetto MAG la Segantini Map, un’installazione interattiva multi-touch, che permette di vedere su grandi schermi le immagini di tutte le opere di Segantini conservate nei musei pubblici internazionali. Per chi vuole approfondire gli aspetti documentari, una seconda installazione interattiva, la Segantini Doc, offre uno zoom inedito sui diari e la corrispondenza del grande pittore, su pubblicazioni, riproduzioni e fotografie storiche. Il progetto “Segantini e Arco” ha anche un’importante dimensione editoriale. Lo scopo è quello di mettere a disposizione risorse di qualità a studiosi e amanti dell’arte, e far avanzare lo stato delle conoscenze su Segantini con pubblicazioni e giornate di studio.

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Poesia della montagna Eugenio Prati (1903) olio su tela, 117,5 x 80,3 cm., Rovereto, Mart, Comune di Trento

Sotto il nome di Segantiniana saranno pubblicati studi e ricerche inedite, tra cui la prima edizione italiana della biografia di riferimento di Segantini, scritta nel 1902 da Franz Servaes. Fino al 2015 questo volume non esisteva in italiano: oggi si può acquistare alla Galleria Civica Segantini e al Museo di Riva del Garda, e il testo integrale è disponibile per la lettura online. In contemporanea alla Mostra di Arco sarà anche possibile assistere alla proiezione del film “Segantini, ritorno alla natura, diretto da Francesco Fei, con Gioconda Segantini, Annie-Paule Quinsac, Franco Marrocco, Romano Turrini e con la partecipazione speciale di Filippo Timi,  che offre la possibilità di scoprire la storia singolare e straordinaria di Giovanni Segantini e della sua innata capacità di sentire la natura come fonte d’ispirazione artistica e spirituale.

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